Onu, orrore in Siria. 8000 persone uccise dall’inizio della rivolta

Sono più di 8.000 le persone che sono state uccise in Siria da quando, circa un anno fa, esplose la rivolta contro il regime di Bashar al Assad: lo ha dichiarato il presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, Nassir Abdulaziz al-Nasser. Secondo Al-Nasser, citato dai siti di Bbc e Cnn, fra le vittime ci sono molti donne e bambini.

Al-Nasser ha detto che “violazioni dei diritti umani sono diffuse e sistematiche” e in questo “la comunità internazionale ha una sua responsabilità”. Secondo l’opposizione siriana, il numero delle vittime e’ invece superiore a 9.000.

Homs: trovati quasi 50 cadaveri sgozzati-  Ad Homs, in Siria, sono stati ritrovati diversi cadaveri tra cui donne e bambini, molti dei quali sgozzati. Lo hanno reso noto fonti dell’opposizione siriana e attivisti, precisando che si tratta di 26 bambini e 21 donne. L’agenzia di Stato Sana, afferma che un certo numero di “civili sono stati sequestrati, uccisi e i corpi mutilati da gang terroriste” con l’obiettivo di “filmare” gli omicidi e “mandarli in onda” sulle tv satellitari di Al Jazeera e Al Arabiya. In queste ore, in seguito alla notizia del massacro, il Consiglio nazionale siriano (Cns) ha chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza Onu. “Il Consiglio nazionale siriano ha avviato tutti i necessari contatti con le organizzazioni e i paesi amici del popolo siriano per convocare una riunione di emergenza al Consiglio di sicurezza dell’Onu”, si legge in un comunicato del Cns. La richiesta proprio a poche ore dal summit del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite sulla primavera araba, che si concentrerà soprattutto sulla Siria e che si aprirà oggi alle 9.30 locali (le 13.30 in Italia). Al vertice partecipano i ministri degli Esteri degli Stati membri, tra cui il segretario di Stato Usa Hillary Clinton e il ministro russo Sergey Lavrov, che intratterranno anche colloqui bilaterali a margine del summit. Sul fronte internazionale, intanto, l’Iran riconferma la propria alleanza nei confronti del regime di Bashar al-Assad ed apre ad una “soluzione politica” sulle riforme concordate da Damasco. “Sono le interferenze degli stati occidentali a rendere instabile il Paese”, scrive l’agenzia di Stato Irna.

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