A tredici anni dalla scomparsa di Maddie McCann, le indagini potrebbero essere arrivate alla svolta definitiva. Gli inquirenti hanno un sospetto numero uno: si tratta di un pedofilo tedesco che al momento si trova in carcere in Germania per altri reati.
La svolta sarebbe arrivata dalla confessione di un amico del sospetto, che in occasione di una serata trascorsa al pub aveva confidato di sapere tutto sulla storia di Maddie. La confessione sarebbe avvenuta in occasione del decimo anniversario della scomparsa della bambina. Le immagini della piccola sarebbero passate in televisione. E così, complice forse qualche bicchiere di troppo, il sospetto si espone e scopre le carte rivelando di sapere tutto. Passano gli anni ma la confessione non cade nel vuoto. E così nel 2020 il nome e il volto della piccola Maddie tornano in prima pagina per la possibile svolta nelle indagini. Dalla Germania usano la massima cautela e fanno sapere di ritenere che la piccola sia morta. Ma questo non significa che non meriti giustizia, così come la merita la famiglia della bimba.
“Riteniamo che Madeleine McCann sia morta. Il sospetto è un predatore sessuale già condannato in passato per crimini contro bambine“, ha dichiarato il procuratore tedesco che si occupa delle indagini. Nella giornata del 5 giugno, Hans Christian Wolters della procura di Braunschweig ha fatto sapere che il materiale probatorio raccolto fino a questo momento non è sufficiente per un mandato di arresto o per procedere con l’incriminazione del soggetto.
Nella giornata del 13 giugno emergono altri indizi sulle indagini. Questa volta a fare notizia sono le dichiarazioni dell’ex fidanzata del sospettato. “La polizia dovrebbe cercare e trovare una terza auto che Christian Brueckner aveva quando era in Portogallo”, ha dichiarato la donna indirizzando in qualche modo il lavoro degli inquirenti.
Il sospetto è Christian Brückner, 43 anni, con un passato di reati legati ad abusi su minori. Dopo i primi problemi con la giustizia si trasferisce in Portogallo (1995) dove avrebbe vissuto per dodici anni. Anche lì divenne noto alle autorità locali. Traffico di droga, rapine e stupro. La vittima accertata è una donna americana di 72 anni, aggredita proprio nel resort dal quale scomparve la piccola Maddie. Al suo ritorno in Germania Brückner viene condannato per droga, quindi decide d trasferirsi nuovamente in Portogallo fino all’estradizione in Germania per abusi su minori. Al termine della pena si registra anche un passaggio in Italia. Nel 2018 viene arrestato a Milano per traffico di droga. Condannato a sette anni, è in carcere a Kiel.
Il caso di cronaca risale al 2007. La piccola Maddie si trovava nella camera di un resort insieme con le sorelle. I genitori erano a cena nel ristorante situato a pochi passi dalla camera del resort Algarve (Portogallo) e ogni trenta minuti si recavano nella stanza per controllare la situazione. Fino alla tragica scoperta. Il letto vuoto della piccola Maddie. Si mette subito in moto la macchina delle ricerche ma niente, della piccola Maddie nessuna traccia. I sospetti ricadono sui genitori della bambina, poi scagionati da tutte le accuse. E quello che oggi è il sospetto numero uno, Brückner, era stato cancellato dalla lista dei sospettati nel 2008.