La domanda per richiedere il Reddito di emergenza può essere presentata anche mediante i servizi offerti dai Centri di assistenza fiscale (CAF). Lo rende noto l’Inps ricordando che le domande per la nuova misura di sostegno economico per quei nuclei familiari in difficoltà a causa dell’emergenza epidemiologica da Covid-19, vanno presentate all’Inps entro il termine perentorio del 30 giugno 2020.

L’Inps ha reso noto che è stato già disposto il pagamento per 67mila domande di Reddito di emergenza, quelle presentate entro maggio 2020 che sono state in tutto poco più di 244 mila, delle quali 147 mila ancora in fase di istruttoria, e circa 39mila domande di reddito di emergenza che, invece, sono state respinte per la mancanza di una Dsu valida, che ricordiamo, è necessaria per accedere al sussidio.

L’importo del Reddito di emergenza, previsto dal decreto Rilancio per le famiglie che non hanno usufruito di altre indennità Covid e che non hanno componenti con un reddito da lavoro o da pensione, potrà arrivare fino a 840 euro al mese per due mesi nel caso in cui il nucleo sia composto da due adulti, due minorenni e un componenti sia in una situazione di disabilità.

Altrimenti il limite massimo con una famiglia di almeno quattro persone sarà di 800 euro. Si potrà chiedere se il reddito familiare ad aprile non supererà il limite previsto per il sussidio, quindi 800 euro per una famiglia di quattro persone senza disabili. Il beneficio economico è di 400 euro se la famiglia ha un unico componente.

Tra i requisiti necessari ci sono la residenza italiana, un valore del reddito familiare (ad aprile 2020) inferiore al beneficio, un patrimonio mobiliare nel 2019 inferiore a 10mila euro (che può essere aumentato di altri 5mila euro per ogni componente aggiuntivo e per un massimo di 20mila euro) e un Isee, attestato da una Dsu valida, inferiore a 15mila euro.

Il Rem può essere richiesto all’Inps entro il termine del 30 giugno 2020 presentando domanda attraverso i seguenti canali:

  • il sito dell’Inps, autenticandosi con Pin, Spid, Carta nazionale dei servizi e Carta di identità elettronica;
  • gli istituti di patronato;
  • i Caf.

La domanda deve essere presentata da uno dei componenti del nucleo familiare, individuato come il richiedente il beneficio, in nome e per conto di tutto il nucleo familiare.