Napoli, al Vomero servizio pubblico a singhiozzo e penalizzazioni per i pedoni

Ancora problemi su problemi per quanto riguarda il trasporto pubblico cittadino in zona Vomero.

Ieri, inaspettatamente, alle 14,30 è stato interrotto il servizio dell’impianto della funicolare di Montesanto. Anche le rampe delle scale mobili di collegamento.

Una situazione inaccettabile per un servizio essenziale, sostengono molti cittadini.

A bloccarsi, con maggiore frequenza, sono le scale mobili che partono da via Morghen, creando non pochi disagi e costringendo frequentemente i tanti utenti che devono raggiungere la zona alta con la stazione superiore della funicolare di Montesanto – pure persone anziane e massaie con pesanti borse – a salire a piedi le alte scale di piperno.

E non finisce qui: negli ultimi tempi, si sono aggiunti anche i frequenti fermi di un’altra rampa, quella in via Cimarosa, a fianco della stazione superiore della funicolare Centrale, anch’essa molto utilizzata pure dai turisti che, arrivati in piazza Fuga, sono diretti a San Martino, per visitare i suoi monumenti e osservare dal piazzale il panorama della Città.

A denunciare ancora una volta questi disagi è Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, che ormai da anni conduce delle autentiche battaglie per evidenziare i motivi che sono alla base del servizio “a singhiozzo” delle tre scale mobili del sistema intermodale di collegamento tra le funicolari e il metrò collinare vomerese.

“Attualmente, sono ferme entrambe, per la precisione sia le scale in via Morghen che quelle in via Cimarosa: sarà forse per non creare disparità di trattamento?!” d’interroga con evidente ironia Capodanno.

Neppure è dato sapere da cosa sia determinato questo nuovo stop: “nessun avviso è stato posto nei pressi degli impianti interessati. Dunque non si capisce bene quali siano in questo caso le motivazioni della chiusura, vale a dire se si tratti di un guasto tecnico o di altra tipologia di problematiche“.

Fatto sta che tutto ricade, come sempre, sui cittadini e in particolare sui pedoni, costretti pure in età avanzata, a improvvisi tour de force…

“Proprio per mancanza d’informazioni al riguardo, nulla si sa anche sulla durata di quest’ennesimo disservizio che interessa migliaia idi utenti quotidianamente appiedati dal fermo“.

“A queste disfunzioni si è aggiunta anche l’interruzione ‘per manutenzione e messa a punto del sistema di controllo’, del servizio al pubblico, dalle 14:30 alle 16:30, dell’impianto della funicolare di Montesanto” che non sembra fosse stata programmata, ma sarebbe apparsa all’ultimo momento sulla pagina Facebook dell’ANM “.

Capodanno chiede che venga fatta piena luce, attraverso le opportune indagini, da parte degli uffici competenti, sui motivi di questi continui fermi del sistema intermodale di collegamento tra il metrò collinare e le funicolari, costituito appunto dalle tre rampe di scale mobili, sistema inaugurato nell’ottobre del 2002.

“Paradossalmente, il suo funzionamento si è, sino ad oggi, contraddistinto più per i periodi, anche lunghi, durante i quali è stato, seppure parzialmente, chiuso al pubblico, che per i periodi durante i quali ha svolto regolare servizio continuativo!”

Vita sempre più difficile al Vomero per i pedoni e peggio per i diversamente abili: marciapiedi invasi da dehors, pedane e tavolini.

“Gli esercizi pubblici, in particolare bar e ristoranti, la fanno da padrone occupando marciapiedi e strade con dehors, pedane, tavolini, sedie, ombrelloni e fioriere, rendendo oltremodo difficoltoso il transito dei pedoni e, segnatamente, delle persone diversamente abili. Anche le principali strade e piazze del quartiere appaiono purtroppo afflitte da queste problematiche che, durante la stagione estiva, risultano ancora più evidenti” dichiara Capodanno e richiama ancora una volta l’attenzione degli uffici competenti dell’amministrazione comunale, sull’esigenza di “effettuare controlli più rigorosi ed efficaci per eliminare tali situazioni che creano notevoli difficoltà alla viabilità pedonale, con particolare riferimento alle persone afflitte da difficoltà motorie o in carrozzella”.

“Ci domandiamo, tra l’altro i motivi per i quali tante autorizzazioni rilasciate peraltro per periodi limitati, con rinnovi continui alle relative scadenze, diventino di fatto definitive, anche in aree riconosciute, con delibera di Giunta municipale, di particolare pregio storico ed ambientale, per le quali dunque non sarebbe consentita la possibilità di rilasciare questo tipo di autorizzazioni, se non per brevi e determinati periodi”.

“In molti casi, risulta disatteso l’articolo 20 del vigente codice della strada il quale sancisce che: ‘Nei centri abitati, ferme restando le limitazioni e i divieti di cui agli articoli ed ai commi precedenti, l’occupazione di marciapiedi da parte di chioschi, edicole od altre installazioni può essere consentita fino ad un massimo della metà della loro larghezza, purché in adiacenza ai fabbricati e sempre che rimanga libera una zona per la circolazione dei pedoni larga non meno di 2 m. Le occupazioni non possono comunque ricadere all’interno dei triangoli di visibilità delle intersezioni, di cui all’art. 18, comma 2’“.

In merito, “l’attività sanzionatoria dell’amministrazione comunale appare sovente sporadica e comunque priva d’efficacia operativa definitiva, dal momento che, almeno nell’ambito del quartiere collinare, la situazione al riguardo peggiora di giorno in giorno, come testimoniano le ultime installazioni in ordine di tempo. Stesso discorso per  i controlli degli spazi effettivamente occupati rispetto a quelli autorizzati che appaiono moltiplicati per fattori anche di notevole entità“.

Teresa Lucianelli

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