Sant’Angelo a Fasanella. Grande interesse ha riscosso l’iniziativa “Fasanella Chiese Aperte” che si svolta nel cuore degli Alburni, splendido territorio del Salernitano, grazie alla riuscita organizzazione della Pro Loco di Sant’Angelo a Fasanella, particolarmente attiva, guidata dall’infaticabile Bernardo Marmo, cultore della storia locale e custode delle traduzioni tramandate per secoli.
Per i tanti che hanno partecipato e goduto di una giornata sicuramente diversa ed estremamente coinvolgente, si è trattato di una bella e istruttiva esperienza a contatto con la storia e la natura, la religione e le radicate tradizioni locali.
Un tuffo in un passato suggestivo, attraverso un percorso interessante, illustrato con dovizia di particolari, competenza specifica e grande entusiasmo dal presidente Bernardo Marmo, in un luogo magnifico dove il tempo sembra esserci fermato “tra gente dai valori forti d’altri tempi”.
Un posto ancora poco conosciuto, Sant’Angelo a Fasanella, nonostante il suo indubbio valore e fascino, dove è possibile trascorrere nell’armonia un fine settimana unico o anche soltanto un giorno speciale, tra chiese secolari, reperti significativi e di notevole pregio, natura incontaminata, sapori d’altri tempi.
Incominciando dalla Grotta di San Michele Arcangelo, Patrimonio UNESCO, con i suoi sei suggestivi altari, che lascia incantati tutti per la sua originalità e l’evidenza pregnante della fede che trasuda dalle sue rocce.
Per accogliere i visitatori e turisti, le belle chiese del borgo santangiolese sono rimaste aperte al pubblico che ne ha potuto apprezzare le particolarità e ricchezze. In occasione di questo evento è stato pure allestito un info-point in Piazza Ortale, dove è stata facilitata la prenotazione di un gustoso pranzo a base dei prodotti del territorio, nei ristoranti. È stato possibile degustare le specialità caratteristiche a base di squisitezze genuine, molte delle quali introvabili altrove.
In questo delizioso quanto affascinante e antico centro degli Alburni, i luoghi d’interesse sono numerosi e dislocati sostanzialmente a poca distanza l’uno dall’altro.
Sicuramente sono da non perdere la cascata del fiume Auso, il ponte romano, i resti di un antico pittoresco mulino.
Un’escursione in piena regola ma agevole e non faticosa, tra natura, storia, cultura arte e religione, da vivere e da raccontare, che i visitatori abituali amano ripetere periodicamente, con l’entusiasmo della prima volta, un’esperienza indimenticabile “da vivere per arricchire la propria anima e per fare gioire gli occhi”.
Poi, a Corleto Monforte, a soli tre chilometri da Sant’Angelo a Fasanella, il Museo Naturalistico degli Alburni che di recente è stato allestito nuovamente. Lì è possibile ammirare vari esemplari della fauna selvatica europea. Risultano raccolte più di 60 specie di mammiferi, circa 1.200 specie di uccelli, in rappresentanza di tutti gli ordini presenti sul Vecchio Continente, tra stanziali, migratori, accidentali, e oltre 20mila esemplari di insetti.
Visite: martedì-domenica 9.30-12.30, 16.30-19.30; (i giorni e gli orari di apertura possono subire eccezionalmente variazioni).
Non troppo lontano, il paese fantasma di Roscigno Vecchia, a 12 chilometri circa di distanza, dove tutto si è fermato, eppure la vita scorre comunque senza più la presenza umana, se non quella di esperte guide e artigiani eredi delle tradizioni del luogo. Sensazione unica, emozione incredibile, suggestione assoluta!
Teresa Lucianelli