La leader di + Europa e la mossa che domani potrebbe “terremotare” l’Esecutivo
Nonostante i tentativi di posticipare il “redde rationem” sul MES, il giorno del giudizio potrebbe essere vicino, molto di più di quanto – almeno nelle intenzioni – sperava il Premier Conte .
A mettere nei guai il Presidente del Consiglio ci ha pensato la leader di + Europa, Emma Bonino che domani porterà in Senato una mozione che porrà per la prima volta la maggioranza di fronte al bivio “Mes sì-Mes no”.
“La paralisi decisionale del governo, su tutti i piani, a me pare evidente e negativa per il Paese. L’Italia ha bisogno di liquidità adesso, e non di sussidi distribuiti a pioggia. Bisogna far ripartire le imprese, ripartire l’economia e il lavoro. I sussidi invece non sono una strategia sempiter, perchè non si può vivere di sussidi”, ha dichiarato Bonino prima di confezionare lo “scherzetto”.
Fino ad oggi, Conte era riuscito seppur in mezzo a mille difficoltà a disinnescare la bomba, pronta a esplodere sul ricorso al Fondo Salva Stati per le spese sanitarie. La strategia mirava a non affrontare una votazione “singola” sul Mes, inserendola piuttosto in un giudizio più generale sul pacchetto di aiuti messi sul piatto dall’Europa, quindi anche Recovery Fund e “Sure”.
Se il Governo non dovesse riuscire a schivare la votazione, per la prima volta in Parlamento sarebbero fotografate tutte le divisioni non solo nella maggioranza, con i Cinquestelle pronti a votare no, ma anche nell’opposizione, con Forza Italia su una posizione diversa rispetto al no secco di Salvini e Meloni.
Con una considerazione che, per ora, potrebbe fare la differenza: il voto sulla mozione non è vincolante per il governo, altrettanto vero però che un’eventuale spaccatura risulterebbe a dir poco esplosiva per la maggioranza.
Cresce, intanto, l’attesa per il vertice del 17-18 luglio sul Recovery Fund rispetto al quale il negoziato è “molto difficile”, ha detto ieri la Merkel nel corso della conferenza stampa accanto a Conte nel Castello di Meseberg, in Germania, specificando che ha sempre sottolineato le difficoltà ma “ho cercato in modo ambizioso di rappresentare il comune obiettivo di una risposta UE solida, forte e coordinata “. “Ne parleremo venerdì”, ha proseguito senza nascondere che “le opinioni sono ancora in parte divergenti ma penso che arriveremo ad un accordo”.