Riceviamo, e volentieri pubblichiamo, da Tartaglia Arte il seguente articolo:
Il 3 luglio, grazie alla collaborazione tra il Comune di Lampedusa e Linosa, il Comitato 3 ottobre e l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra, è stato riaperto al pubblico il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo. Questa’anno il Museo ha promosso l’installazione di tre importanti tele del maestro Pietro Perrone
Il Museo, sito a Lampedusa, è stato inaugurato nell’estate del 2016 alla presenza del Presidente Mattarella ed ospita un’esposizione permanente di fotografie, dipinti, testi e altri oggetti recuperati in mare e appartenenti ai migranti che hanno affrontato il Mediterraneo per fuggire dai loro paesi di origine. Il Museo ospita anche una “stanza del naufragio” , allestita dal Comitato 3 ottobre, che propone ai visitatori un itinerario multimediale fatto di immagini e suoni per far vivere in prima persona le esperienze della traversata in mare, e alcuni reperti storici forniti dall’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra che ricordano i tanti profughi causati dalla Seconda Guerra Mondiale nel nostro paese, le cui sofferenze sono ora rivissute da tutti coloro che nel mondo fuggono per cercare una terra più sicura. Oltre a ciò, nel Museo vengono esposte temporaneamente anche delle opere d’arte collegate al tema della migrazione forzata.
Quest’anno, avvalendosi della curatela di Romina Guidelli, il Museo ha promosso l’installazione di tre importanti tele del maestro Pietro Perrone provenienti dalla serie Macerie, eseguite dall’artista tra il 2018 e il 2019: L’origine, che ritrae lo sguardo smarrito e profondo di una madre, Mare Nostrum e Mare Nostrum 2 che ritraggono invece prue di imbarcazioni come violenti simboli di naufragio. Nelle intenzioni degli organizzatori, attraverso questo connubio tra arte e reperti documentari si vuole stimolare nei visitatori una comprensione del fenomeno migratorio di ieri e di oggi, che sia basata al tempo stesso sulla conoscenza dei fatti e sulla adesione emozionale. Il Museo rimarrà aperto fino al 31 ottobre e fa parte delle tante iniziative organizzate sull’isola per ricordare le migliaia di migranti che muoiono nella disperata ricerca di un destino migliore. Le iniziative avranno il loro culmine il 3 ottobre, durante la celebrazione della “Giornata Nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione”, istituita dalla legge n.45/2016, per ricordare e commemorare tutte le vittime dell’immigrazione e promuovere iniziative di sensibilizzazione e solidarietà.
Simboliche macerie sfilano sulle tele come ruderi di conflitti, testimonianze di ingiustizie causate da uomini contro altri uomini.
I barconi dipinti da Pietro Perrone si schiantano sul primo piano delle opere e interrompono i cieli neri che accompagnano il viaggio di interi popoli sulle acque di un mare violato e violento. Denso come solo la pittura può e deve descrivere.
Perrone racconta le macerie storiche, etiche e morali di un’epoca severa e complessa: la nostra.
Le opere che compongono l’inedita serie Macerie sono realizzate su tela ed eseguite a strati di olio materico e segni incisi, medium che caratterizzano l’alfabeto pittorico dell’artista: informale, materico e gestuale. Per il Museo della Fiducia e del Dialogo per il Mediterraneo sono state scelti tre importanti lavori: L’origine, Mare Nostrum e Mare Nostrum 2, nell’intenzione di focalizzare l’attenzione sul dramma delle migrazioni costrette data la vicinanza dell’elemento divenuto ormai doloroso simbolo di questa condizione: il Mediterraneo. Ma le tele di Perrone vogliono anche essere un omaggio a Lampedusa, al grande esempio di ospitalità offerto dalla gente che ha abitato e abita questa meravigliosa isola considerata storico esempio di accoglienza nel mondo.
Gli iconici profili dei barconi inquadrati frontalmente da Pietro Perrone, con le prue che svettano verso il cielo, rivelano il punto di vista del naufrago. L’artista ha scelto il punto d’osservazione più significativo di questa drammatica circostanza per comunicare il ‘sentimento del naufragio’ manifestando in maniera immediata il messaggio che vuole condividere: la perdita del posto sulla barca è presagio o premessa della perdita del proprio posto nel mondo. Le imponenti dimensioni dei soggetti dipinti in primo piano ‘aggettante’ costringono l’osservatore in una condizione di equilibrio incerto al cospetto delle grandi tele, coinvolgendolo e suscitando in esso un claustrofobico respiro profondo: quello che compie chi si prepara al salto in mare; quello che manca a chi si ritrova improvvisamente in acqua. Perrone ci dispone, con potente artificio pittorico, nel mare denso e spaventoso di una notte qualunque. Nell’ultima notte di un uomo qualunque. Ci ritroviamo nell’ultima notte, di un altro, per poter sfiorare, noi stessi, il significato della parola ‘buio’.
Siamo caduti in mare aperto con impressi nella memoria gli occhi azzurro profondo dipinti nella nella tela L’origine che ci accoglie all’ingresso del Museo. Sono occhi pieni della luce del pianto e della speranza, vividi e lividi come la Storia. Sono gli occhi di Madre Epoca, gli occhi di Madre Terra. Sono gli occhi sbarrati delle madri che restano e troppo spesso sopravvivono ai figli che partono. Esse non concedono battito alle ciglia perché l’immagine del figlio non venga bagnata da una sola lacrima; perché una goccia salata non possa divenire profezia e avverarsi poi come mare aperto.
Le tre importanti opere di Pietro Perrone installate nel Museo del dialogo e della fiducia per il Mediterraneo vogliono essere un monito sul doloroso tema dei conflitti e delle migrazioni. Ogni opera di Pietro Perrone è invito alla riflessione, alla comprensione, alla clemenza e all’accoglienza, azioni intese come valori ai quali ci uniamo con forza. Principi assoluti di un genere descritto e riassunto con il termine Umanità.
Il Comitato 3 Ottobre è un’organizzazione senza scopo di lucro che ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi dell’integrazione e dell’accoglienza attraverso il dialogo con cittadini, studenti e istituzioni. Prende il nome dal giorno in cui, nel 2013, hanno perso la vita 368 migranti in un naufragio al largo delle coste di Lampedusa.
L’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra è l’ente che, per legge, ha la rappresentanza delle vittime civili di guerra in Italia. Oggi l’Associazione, oltre ai tradizionali compiti di tutela della categoria, è particolarmente attiva nella promozione della cultura della pace, attraverso la valorizzazione del ricordo dei caduti e il rafforzamento della solidarietà nei confronti di tutti i civili colpiti dalle vicende belliche.
Pietro Perrone nasce il 20 Luglio 1956 a Diamante (Cosenza) e si trasferisce a Roma nel 1974 dove completa gli studi all’Accademia di Belle Arti del corso di scultura. Nel 2000/2001 viene invitato alla Mostra Immagini Interiori, organizzata dal Ministero degli Affari esteri, Direzione per la Promozione e Cooperazione Culturale, mostra itinerante a Rabat, Tunisi, il Cairo, Beirut, Asmara, Madrid, Lisbona. Nel 2006 suoi lavori di grandi dimensioni vengono esposti all’Accademia d’Ungheria a Roma e alla Centrale Elettrica di Imst/Austria. Tra le tappe più importanti dell’artista merita menzione la mostra personale Travaso realizzata nel 2016 presso le Officine Farneto, Roma.