Nelle prime ore di questa mattina la Polizia di Stato ha arrestato J.M., marocchino di 20enne, destinatario di un’ordinanza cautelare in carcere perché ritenuto coinvolto in attività di addestramento all’uso di armi ed esplosivi per fini terroristici.
L’operazione coordinata dalla Procura Distrettuale di Cagliari e condotta dal Servizio Centrale Antiterrorismo e dalle Digos delle Questure di Cagliari e Brescia, attraverso la costante attività di monitoraggio dei numerosi siti web che ospitano discussioni e diffondono documenti su tematiche jihadiste, ha permesso di rintracciare il marocchino, residente in provincia di Brescia dall’età di 6 anni.
I militari con l’arresto, hanno rimosso anche l’idea del giovane, di “minare gli obiettivi sensibili”,tra questi, spicca per importanza un reperto sequestrato dagli investigatori della Digos di Brescia relativo ad un dettagliato «sopralluogo virtuale» della sinagoga di via della Guastalla a Milano. Nel documento, salvato sul proprio computer, il giovane si sofferma in particolare sulle misure di sicurezza adottate a salvaguardia del tempio ebraico di Milano, personale di polizia, possibili vie di accesso ed esplosivi.
Le indagini, spiegano gli inquirenti, ”rese particolarmente difficili dagli accorgimenti tecnici che lo straniero adottava grazie alle eccezionali conoscenze informatiche di cui era in possesso”, hanno documentato, tra le altre cose, come J. M. avesse creato dei gruppi Facebook ”segreti” in cui gli iscritti potevano condividere istruzioni sull’assemblaggio di ordigni esplosivi di circostanza e sull’uso di armi. Inoltre tra le regole imposte dal giovane jihadista per l’adesione a uno di tali gruppi Facebook vi era quella che imponeva “Nessun video su canti religiosi, solo armi” .