Azzerava gli scontrini che emetteva, riuscendo in tal modo ad evadere le tasse. Il trucco era semplice: i clienti, passando alla cassa, ricevevano un documento fiscale che sembrava a tutti gli effetti regolare, ma gli scontrini venivano immediatamente annullati approfittando di codici specifici per la correzione degli errori. A scoprire il magagno, i finanzieri del Comando provinciale di Bergamo.
Il meccanismo utilizzato dai truffatori, è consentito normalmente, solo per la correzione degli errori: l’importo battuto per sbaglio non viene conteggiato nella memoria del misuratore fiscale e, per completare correttamente la procedura, un nuovo scontrino di importo corretto deve essere emesso in sua sostituzione.
Nel supermercato della bergamasca, frequentato da villeggianti e proprietari di case vacanze, veniva di fatto rilasciato al cliente uno scontrino riportante l’importo regolarmente pagato ma mediante il codice di annullamento, indicato in basso, le somme non venivano conteggiate a fine giornata.
Questo particolare, insignificante per i consumatori che ogni giorno andavano a fare la spesa, non è sfuggito ai finanzieri quando hanno chiesto di esibire lo scontrino ad un cliente che usciva dal supermercato con le buste degli acquisti.
I due proprietari del supermercato, che hanno evaso oltre 530.000 euro di ricavi e trattenuto per se l’iva pagata dai clienti per 42.000 euro, sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate per il recupero delle somme non versate e l’applicazione delle sanzioni, tra cui la proposta di sospensione temporanea dell’attività conseguente alle reiterate mancate emissioni. Dall’inizio dell’anno, in provincia di Bergamo, sono state avanzate 23 proposte di chiusura temporanea.