Robert Bales, il sergente americano che l’11 marzo causò la strage di 17 civili, sarà incriminato oggi. Il numero delle imputazioni è in contrasto con il bilancio ufficiale della strage, che è di 16 morti, fra cui nove bambini e tre donne. Stando a quanto riferito da un funzionario Usa, il sergente dovrà anche rispondere di sei capi di accusa per aggressione e tentato omicidio. Bales, 38 anni, è accusato di essere uscito nella notte dalla sua base a Kandahar e di aver ucciso 17 persone in due villaggi vicini, tra cui donne e bambini. Avrebbe anche dato fuoco ad alcuni cadaveri, prima di tornare nella base e consegnarsi. Non si conoscono ancora i motivi che abbiano spinto il militare a compiere questo gesto, che in Afghanistan era alla sua quarta missione di guerra dopo essere stato tre volte in Iraq. Bales è oggi detenuto nel carcere militare Fort Leavenworth, in Kansas, in una cella singola. I capi di accusa a suo carico saranno annunciati oggi, stando a quanto riferito da fonti vicine all’indagine. La giustizia militare americana prevede che il pubblico ministero formalizzi i capi di incriminazione contro il soldato, da sottoporre quindi al suo comandante di unità, cui spetta il compito di decidere se siano sufficienti per procedere. Bales dovrebbe anche comparire in aula per il procedimento preliminare, noto come articolo 32, in cui accusa e difesa possono esporre le rispettive posizioni, citare e contro interrogare testimoni, in cui le autorità saranno chiamate a decidere se procedere con la corte marziale. Il sergente ha ricevuto lunedì e martedì scorso la visita del suo avvocato, John Henry Browne, che ha poi riferito di una sua parziale amnesia dei fatti avvenuti la notte dell’11 marzo.
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