Il pareggio di bilancio è una follia, parola di sei premi Nobel

Sei premi nobel per l’economia ed altri esperti scrivono una lettera al presidente degli Usa Obama contro la proposta di inserire nella Costituzione americana una norma che costringa rigidamente al pareggio di bilancio. E’ la stessa norma che hanno concordato gli Stati europei su input franco-tedesco e che a breve si approverà pure la Costituzione italiana. “E’ una follia” dicono i nobel. Sul piano tecnico-economico impedirebbe quelle che il grande economista inglese, lord Keynes, chiamava politiche ‘anticicliche’: sostenere la domanda pubblica e i consumi popolari per uscire dalla recessione. Più in generale e in sintesi i sottoscrittori della lettera denunciano con convinzione che sarebbe una camicia di forza per la crescita, un sistema irresponsabile per addossare sugli enti locali e sui cittadini, specie quelli più poveri, qualsiasi spesa in più, un invito aperto a svendere le proprietà dello Stato con manovre dubbie e opache e una iattura nel caso che eventi imprevisti richiedessero massicci stanziamenti.

Di sicuro in un momento in cui gli enormi tassi d’interesse della speculazione finanziaria caricano il debito pubblico, parlare rigidamente di pareggio di bilancio senza mettere in discussione queste uscite, significa una politica sociale lacrime e sangue! In ultima istanza quindi un grave rischio per la democrazia e per la possibilità dei cittadini di decidere quale politica economica adottare.

I sottoscrittori della lettera (leggi la traduzione integrale) sono:

Kenneth Arrow, premio nobel per l’economia 1972; Peter Diamond, premio nobel per l’economia 2010; William Sharpe, premio nobel per l’economia 1990; Charles Schultze, consigliere economico di J.F. Kennedy e Lindon Johnson, animatore della Great Society Agenda; Alan Blinder, direttore del centro per le ricerche economiche della Princeton University; Eric Maskin, premio nobel per l’economia 2007; Robert Solow, premio nobel per l’economia 1987; Laura Tyson, ex direttore del National Economic Concul.

Post Scriptum: faccio notare che nel Parlamento italiano la discussione su questa grave modifica costituzionale è cominciata lunedì 5 marzo. Presenti ai lavori 9 deputati su 630!

Sei premi Nobel per non dire nulla. Nessuno che osi parlare del Signoraggio Bancario. Debellare questo cancro dell’Umanità è il primo mezzo per risolvere le crisi finanziarie e quindi sociali. Quanta ipocrisia. Informiamo l’opinione pubblica e facciamola intervenire sulla propria componente partitica. Se siamo in molti devono ascoltarci. Almeno finché ci lasciano votare chi mantenere per sempre! I burocrati sono pagati per taglieggiarci. I Politici per rovinarci. Siamo un po’ masochisti.

Argo Fedrigo

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