“Noi siamo nemici di Roma Ladrona, di Roma padrona dell’Italia, del centralismo e di uno Stato che non riuscirà mai ad essere democratico e per questo è stato tutto organizzato”. L’ex segretario federale della Lega Nord, Umberto Bossi, lasciando la casa di Gemonio per raggiungere Milano, dove nel pomeriggio incontrerà Roberto Maroni, spiega ai giornalisti come non sia un caso l’esplodere di questa inchiesta. Per il Senatur tutto sarebbe stato tutto deciso a tavolino per mettere in difficoltà la Lega alla vigilia delle elezioni amministrative. “Il Nord deve prendere seriamente in considerazione il fatto – ha sottolineato Bossi – di mandare tutti questi qui a quel paese. Quanto è successo non è un caso perché nel timore che noi sequestrassimo tutti i voti del Nord, a Roma, l’unica cosa a cui pensano, é come sopravvivere con i nostri soldi”.
In attesa del congresso autunnale per scegliere la nuova guida del partito, Bossi non scopre le sue carte. Dice di non aver ancora deciso se si ricandiderà alla guida della Lega Nord. Per ora si accontenta di restare ‘presidente’. E al triumvirato suggerisce di fare molta attenzione in questa fase. “La Lega è pericolosa, perché è sotto l’occhio non solo di Roma farabutta che ci ha dato questo tipo di magistrati ma anche della militanza, quindi bisogna fare le cose giuste che interessano la gente”.
Un ruolo importante per ridare fiducia ai militanti leghisti sulla trasparenza del partito lo avrà Stefano Stefani. E Bossi sembra suggerirgli le mosse future. “Deve rintracciare tutta una faccenda molto oscura, anche l’avvento di questi che poi si scoprono legati alla mafia”. Si tratta, riferendosi a questi personaggi, “degli stessi che lavorano per imprese di Stato che producono armi” per le quali servono certificati antimafia. “Una cosa molto ambigua – ha commentato – è stata preparata tutta”.
Maroni non è Giuda. Roberto Maroni “non è un Giuda”, la sua corrente “non penso sia con me però non è neppure contro”. Così Bossi lasciando, la sua villa di Gemonio, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano un commento sul ruolo giocato da Maroni e della corrente dei ‘barbari sognanti’ sull’inchiesta che ha coinvolto il Carroccio. “Maroni non è Giuda ha fatto semplicemente una specie di corrente, i ‘barbari sognanti’, quella roba lì e quindi non tutti sono d’accordo. La Lega è sempre stata monolitica”, ha aggiunto Bossi. Riferendosi poi all’atteggiamento da tenere con i militanti, Bossi ha messo in guardia l’attuale triumvirato reggente composto da Maroni, Calderoli e Dal Lago, sottolineando che “nella Lega bisogna essere cauti con la militanza perché è gente che ci crede”.
Per Bossi il nuovo tesoriere della Lega Stefano Stefani “deve rintracciare tutta una faccenda molto oscura”. Ma soprattutto, sottolinea l’ex segretario del Carroccio, sarà chiamato anche a chiarire “l’avvento di questi qui, che poi si scoprono legati alla mafia, che lavorano per imprese di Stato, che producono armi, armi per le quali servono certificati antimafia. E’ una cosa molto ambigua – ha concluso – tutta preparata”