Il caso Salvini e Open Arms

Il Senato ha detto “sì” al processo a Salvini inchinandosi alla giustizia politicizzata emersa in tutta la sua devastante evidenza nelle chat sequestrate all’ex-pm Luca Palamara. I voti a favore sono stati 149, 141 i contrari e un astenuto. Il leader leghista ha accolto il voto che lo manda alla sbarra con una frase che s’annuncia già come un programma elettorale: «Sono orgoglioso di aver difeso l’Italia».

Non tutti nella maggioranza hanno votato  all’ammasso. Il socialista Riccardo Nencini, ad esempio, non era ansioso di   patibolo. Per lui Salvini è un «politico da combattere senza sconti, ma con armi politiche».

.Il leader leghista,  non ha mancato di rimarcare l’aumento esponenziale degli sbarchi, ha citato l’articolo 52 della Costituzione: la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino,   ha ricordando le parole di Luigi Einaudi: «Quando la politica entra nella giustizia, la giustizia esce dalla finestra». Le sue parole tradiscono la giusta sete di rivincita: «Non mi farò intimidire. Per tutti i parlamentari, presto o tardi, arriverà il giudizio degli elettori»

Maurizio Gasparri, presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. Autore della relazione che si è espressa contro l’autorizzazione a procedere del senatore Salvini per sequestro di persona. Una relazione rigorosa, basata sui fatti. In uno dei passaggi del suo intervento a Palazzo madama Gasparri ha precisato :  “Salvini si è trovato a un bivio, poteva ottemperare all’ordine o no, ha ottemperato a quella direttiva. Si deduce quindi, che se il premier avesse voluto ordinare lo sbarco di tutti lo avrebbe fatto, invece scrisse di far sbarcare solo i minori”. E ancora il presidente della Giunta: “Il governo nel suo complesso con decreto del 1 agosto sul no all’arrivo delle acque italiane e con l’azione del premier, ha partecipato a questo indirizzo”.

“A Grasso che ha detto che quella di Salvini è stata un’azione solitaria dico che non è vero. Perché è stata un’azione condivisa conaltri ministri e dunque dal governo. C’è stata un’azione di governo e non solitaria. Quello dei flussi migratori è un problema ricorrente, ogni governo è chiamato a delle prove. Allora non c’era l’emergenza del virus, ma oggi c’è l’aggravante dei contagi, di Palamara e dell’uso politico della giustizia”. tutti argomenti seri che pesano sul dibattito pubblico, ma di cui Gasparri parlerà in seguito, promette: “Quando non farò il relatore..”.

Per Giorgia Meloni  non ci sono dubbi sul procedimento e, soprattutto, sul perché le forze di maggioranza sono tanto accanite nel sostenerlo. ‘La sinistra impari a battere i suoi avversari nelle urne, se ne è capace’.

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