Caso Gregoretti, Salvini contro Palazzo Chigi: ‘Da più di due mesi attendo che trasmetta gli atti’

Matteo Salvini contro Palazzo Chigi per il caso Gregoretti. Nel pieno dell’emergenza migranti il leader della Lega torna ad attaccare il governo questa volta per il caso della nave Gregoretti. Salvini afferma di aver richiesto a Palazzo Chigi – da più di due mesi – la trasmissione degli atti sul caso della nave. E in questi due mesi di tempo, sostiene l’ex ministro dell’Interno, non sarebbe mai arrivata una risposta.

Salvini punta il dito contro Palazzo Chigi e quindi contro il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte facendo riferimento al presunto caso di conflitto di interessi e abuso di ufficio per quanto riguarda il caso Retelit. “Da più di due mesi il mio avvocato attende che Palazzo Chigi trasmetta gli atti in suo possesso sul caso Gregoretti: un ritardo così significativo, dal 25 maggio a oggi, potrebbe far pensare che voglia nascondere qualcosa. Magari perché nelle carte è confermato il ruolo attivo di tutto il governo. Ma forse il premier è solo impegnato ad approfondire il caso-Retelit dopo la sentenza del Tar che conferma di fatto il conflitto di interessi di Conte e che potrebbe far scattare un’indagine per abuso d’ufficio a suo carico. Guarda caso è il reato che il governo sta cercando di svuotare, mentre non si parla più di riforma del Csm”.

L’ANSA, che ha cercato conferme sulla ricostruzione di Salvini, afferma, consultate le fonti a disposizione, che in realtà lo scorso 3 luglio da Palazzo Chigi sarebbero stati inviati i documenti richiesti dalla difesa di Matteo Salvini.

Intanto nel pieno dell’emergenza migranti si accende lo scontro nella maggioranza sullo Ius culturae, rilanciato dal Partito democratico. Il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi ha cestinato la richiesta parlando di una proposta inopportuna e intempestiva.

In occasione della visita a Cerignola, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte rompe il silenzio sul tema dei migranti entrando quindi in una discussione che fino a questo punto, almeno dal punto di vista mediatico, lo aveva visto ai margini del dibattito.

“Non possiamo tollerare che si entri in Italia in modo irregolare. E non possiamo permettere che in questo momento i risultati dei sacrifici fatti siano vanificati da migranti che tentano di sfuggire alla sorveglianza sanitaria. Dobbiamo essere duri e inflessibili”, ha evidenziato Conte: “Stiamo collaborando con le autorità tunisine, è quella la strada. Dobbiamo contrastare i traffici e gli incrementi degli utili di criminali che sfruttano questi traffici illeciti. Dobbiamo intensificare i rimpatri“.

Ancora tra il 2 e il 3 agosto a Lampedusa si sono registrati otto sbarchi che hanno portato altre duecento sull’isola, andando ad aggravare la situazione nel locale hotspot, dove si contano più di novecento ospiti a fronte di una capienza di novantacinque posti.

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