Dopo l’arrivo in mattinata nella Procura federale di Stefano Mauri e Carlo Gervasoni in merito all’inchiesta Calcioscommese, è stato convocato anche Cristian Brocchi, altro centrocampista della Lazio, coinvolto dallo stesso Gervasoni, che è giunto in Procura per confermare quanto dichiarato lo scorso 12 marzo. “Sono molto tranquillo”. Queste le parole di Brocchi accompagnato dall’avvocatessa Manti, per rispondere sul suo presunto coinvolgimento. Intanto si fa sentire anche il legale della Lazio Gian Michele Gentile, che dichiara: “Abbiamo parlato con i due calciatori che ci hanno garantito la loro totale estraneità, anche di semplice conoscenza di quello che di illecito poteva avvenire o cose analoghe. Questa cosa turba l’ambiente, turba la serenità, la stampa da risalto, li considera come se fossero condannati, e questo in un momento in cui la serenità è importante per il gruppo che è chiamato a impegni decisivi”. Il legale biancoceleste parla poi anche della responsabilità oggettiva: “Revisione della responsabilità oggettiva? Non credo. La giustizia sportiva si basa sulla responsabilità oggettiva, dubito si possa arrivare a qualcosa. Quello che invece si può vedere è come si possono applicare i criteri della giustizia sportiva. Se un calciatore rema contro la società è mai possibile che ne risponda la società, che è parte offesa? Se c’è una colpa in vigilando, un mancato controllo, una responsabilità colposa della società, è comprensibile la responsabilità oggettiva, ma se un calciatore fa una rapina alla società, la società ne deve rispondere e non essere risarcita? Con il buonsenso il Coni dovrebbe rivedere la norma”.
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