Positano Teatro Festival: appuntamento al 2021

Applauditissimo Roberto Azzurro in  “L’arte di Bonì, accompagnato da Matteo Cocca. Premio Pistrice – Città di Positano a Gabriele e Daniele Russo. Sì conclude con ampi consensi l’edizione short anti-covid
Positano. “Ha comprato un marito nobile, ma non si compra la nobiltà!”
“Qual’è il vostro capitale che nessuno potrà mai togliervi? Il vostro cervello!”
“Pensare è il lavoro più difficile al mondo: per questo, non c’è più nessuno che lo fa.”
Roberto Azzurro in: “L’arte di Bonì” monologo, da lui scritto diretto ed interpretato, ispirato alla biografia del dandy Boniface de Castellane, presentato da Ortensia T. Al pianoforte, il bravissimo Matteo Cocca.
Quante verità nelle parole che Azzurro fa pronunciate a Bonì: filosofia di vita, la filosofia di una vita non comune, sopra le righe prima; fuori delle righe, poi. Ma Boniface rimane sempre “ricco” anche quando si ritrova in povertà e si reinventa, grazie a una grande intelligenza e a uno stile da fuoriclasse: quello che gli arricchiti non hanno e agognano, invidiano, e combattono nel momento in cui si rendono conto di non poterci arrivare.
“Ripudiato” da una moglie stra-miliardaria americana, gretta, ottusa, goffa e brutta come poche (Azzurro riesce a farcela vedere, attraverso una descrizione minuziosa quanto impeccabile, nelle parole come nei toni della voce e nella mimica, in un insieme di grande efficacia); ignorato dai figli. Eppure, Bonì rimane ai vertici agli occhi del pubblico – la cui attenzione è assolutamente catturata durante tutto lo spettacolo, senza il minimo cedimento – anche quando potrebbe ispirare tenerezza per il suo nuovo status che, per altri sarebbe disgraziato.. per lui no! ..non lo è mai. Troppa dignità, troppa eleganza innata, troppa intelligenza: con doti così, non si precipita mai veramente.
“Il bambino non è un vaso da riempire, ma un fuoco da accendere.”
“Signora, vuole sapere come si riconosce un bravo politico? I cretini sono tutti coalizzati contro di lui!”
“Bisogna poter avere molto vissuto, per scoprire il proprio destino.”
Ancora verità più che mai attuali. Considerazioni che non fanno una piega. Entrano piuttosto dentro e scavano, scavano ed ecco che il cervello mette la quinta marcia e va spedito nei sui ragionamenti.
Azzurro fa riflettere, ma diverte, lascia un po’ di amaro in bocca eppure, allo stesso tempo, dona i segreti della vita – per lui, lo fa Boniface – e conclude magnificamente l’ermetica edizione 2020 del Positano Teatro Festival, all’anfiteatro di Piazza dei Racconti, ideato e diretto dal regista Gerardo D’Andrea, che ha voluto dedicare la serata conclusiva a Franca Valeri, appena scomparsa, storica frequentatrice di Positano.
Una XVII edizione, ridotta da 13 serate alle tre attuali, ma sicuramente vincente in qualità.
Azzurro, supportato da Cocca, ha saputo  emozionare veramente il pubblico e reggerne perfettamente l’interesse, conquistando un lungo scrosciante applauso pieno di entusiasmo.
Di seguito, la consegna del Premio Pistrice – Città di Positano a Gabriele e Daniele Russo, rispettivamente regista e interprete di una straordinaria versione de “Le cinque rose di Jennifer”.
Grande emozione e altrettanta soddisfazione dichiarata ed evidente. I due fratelli premiati, figli di Tato, hanno ricordato agli spettatori il grande impegno di vita che li unisce nella direzione e programmazione del Teatro Bellini di Napoli, con spettacoli di drammaturgia contemporanea, e Ruccello è tra i principali esponenti.
Al termine della serata finale il sindaco di Positano, Michele De Lucia, ha anticipato a Gerardo D’Andrea che l’anno prossimo ci sarà sicuramente la XVIII edizione, che tutti attendono come quella della rinascita dopo la pandemia.
Breve ma preziosa, dunque, questa edizione 2020 del Positano Teatro Festival.
Incominciando dalla serata inaugurale del Premio Annibale Ruccello, dedicata alla figura di uno dei maggiori autori teatrali italiani, Raffaele Viviani, protagonista dell’atteso recital di Antonella Morea, dedicato alle figure femminili da lui descritte, “Don Rafele, ‘a Zucconas e Bammenella. Il mondo della poesia e della musica di Raffaele Viviani”, intenso percorso drammaturgico scritto dala valente Delia Morea. Accompagnamento dell’ensemble musicale diretta dal maestro Mariano Bellopede (pianoforte), con Franco Ponzo (chitarra) e Gianluca Mirra (batteria e percussioni).
È seguita la consegna del Premio Annibale Ruccello 2020 a Mariano Rigillo, attore italiano di indubbio spessore, intenso interprete Viviani, “artista e maestro della scena”, che ha donato, al pubblico entusiasta, una applauditissima performance.
Nella seconda e altrettanto splendida serata,  “Ritornanti”: di, con e per la regia del grande Enzo Moscato,insieme a Giuseppe Affinito – responsabile
anche dell’organizzazione – presentato dalla Compagnia Teatrale Enzo Moscato e da Casa del Contemporaneo, recital da
“Spiritilli” “Palummiello” “Cartesiana“.
Tre serate che rimarranno impresse nella memoria di chi c’è stato (per sua fortuna!).
Teresa Lucianelli

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