Bonus bebè in ritardo per il Covid: le indicazioni dell’INPS

Secondo la normativa vigente, la domanda per ottenere il bonus bebè in caso di nuova nascita, adozione o affidamento preadottivo deve essere effettuata entro 90 giorni dal “lieto evento”. Se dovesse essere presentata oltre questo lasso di tempo, il sussidio verrà concesso senza però gli arretrati.

Con l’arrivo dell’emergenza sanitaria scatenata dal Covid-19, l’Istituto di previdenza è stato costretto prima a chiudere i propri uffici territoriali e poi a concentrare i propri sforzi sull’erogazione dei bonus e dei sussidi a favore delle categorie maggiormente colpite dalla crisi. Per questo, il Governo ha previsto (tramite il Decreto Cura Italia) la sospensione dei termini per la presentazione delle domande di tutte le prestazioni erogate dall’INPS, incluso il Bonus bebè.

Per quest’ultimo, in particolare, è stata prevista una “mega sanatoria” che consentirà di presentare domanda anche per bambini nati – o per adozioni e affidamenti – a decorrere da fine 2019. Lo stesso Istituto di previdenza fornisce spiegazioni su come presentare domanda per il bonus bebè in ritardo e quali sono le tempistiche da rispettare alla luce del “Cura Italia”.

Con il messaggio n. 3104 dell’11 agosto 2020, l’Istituto di Previdenza dà indicazioni su tutte le prestazioni sospese per il Covid-19 per le quali è stata prevista la sospensione dei termini con il “Cura Italia”. In particolare, per il Bonus bebè sono stati sospesi i termini di prescrizione per gli eventi avvenuti tra il 23 febbraio e il 30 giugno 2020.

In questo modo, il Bonus bebè può essere richiesto per le nascite, le adozioni e gli affidamenti avvenuti dal 25 novembre 2019 in poi. Inoltre, a differenza di quanto accade, le domande del Bonus bebè presentate in ritardo a causa dell’emergenza sanitaria riceveranno comunque gli arretrati dal giorno del lieto evento.

Nel messaggio, l’Istituto di previdenza fornisce anche le istruzioni pratiche su come ottenere il Bonus bebè con domanda presentata in ritardo. Rispetto al passato, ovviamente, non cambia nulla rispetto alle modalità di presentazione della domanda e, anche nel caso in cui non venisse inclusa la dichiarazione ISEE, il sussidio verrà riconosciuto nella misura minima. Come noto, infatti, il bonus bebè è diventato una prestazione universalistica, riconosciuta indipendentemente dal reddito familiare.

Molto importante, invece, non bucare le scadenze fissate dall’INPS. Per le domande presentate in ritardo si avrà tempo fino al 30 agosto. Dopo questa data, si perderà ogni diritto agli arretrati che, come detto, spettano invece di diritto.

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