Continua ad essere circondato da una nube di mistero il caso della morte di Viviana Parisi e della scomparsa del figlio Gioele. Tanti elementi della vicenda sembrano ancora non avere senso o comunque sicuramente non hanno una spiegazione, almeno per il momento. Quello che emerge chiaramente con il trascorrere dei giorni è il quadro delle condizioni di Viviana, alle prese con una forma paranoia e di depressione. Ora le testimonianze dei cari della donna troverebbero conferma in un certificato medico dello scorso 17 marzo.
Come riferito da il Corriere della Sera, un certificato medico datato 17 marzo rilasciato dall’ospedale di Barcellona Pozzo di Gotto riferisce che Viviana soffriva di paranoia. Aggiungeva inoltre che aveva avuto un crollo mentale legato a una crisi mistica. Il certificato in questione conferma quanto dichiarato sin dalle prime ore della scomparsa dai familiari della donna. La notizia del certificato medico è stata diramata da Claudio Mondello. Si tratta di uno dei legali della famiglia oltre che cugino del marito di Viviana Parisi. Il certificato medico in questione era nel cruscotto della Opel sulla quale viaggiavano la donna e il piccolo Gioele.
Questa notizia sembrerebbe confermare una delle ipotesi circolate negli ultimi giorni, quella secondo cui Viviana Parisi sarebbe stata intenzionata a raggiungere la Piramide della luce. Si tratta di un luogo, situato dei pressi di Motta d’Affermo, che nell’immaginario sarebbe legato a riti mistici di rinascita. Le ricerche del piccolo Gioele Mentre prosegue l’attività investigativa, la priorità resta ovviamente quella di ritrovare il piccolo Gioele. Le ricerche vanno avanti ormai da quasi due settimane e i ricercatori sono impegnati quasi ventiquattro ore su ventiquattro.
Viviana Parisi poteva essere salvata. Lo scrive ‘La Repubblica’, che rivela alcune novità svelate dall’autopsia effettuata sul corpo della dj scomparsa con il figlio Gioele di 4 anni il 3 agosto e ritrovata poi senza vita in una boscaglia di Caronia.
L’autopsia non ha chiarito definitivamente il giallo legato alla morte della dj, ma dall’analisi del cadavere è emerso che Viviana sarebbe morta dopo un’agonia di qualche ora, probabilmente lo stesso giorno della scomparsa o il giorno dopo.
“Per un’emorragia, in seguito alle pesanti fratture che erano sul corpo, ma non in testa”, ha riferito il legale della famiglia, Pietro Venuti.
Sempre secondo ‘La Repubblica’, sono due le ipotesi attualmente al vaglio. Nel primo scenario è centrale il certificato medico rinvenuto dai poliziotti della Stradale nell’auto della donna e sequestrato.
Era stato il marito a rivolgersi all’ospedale Covid, perché la moglie era agitata durante il lockdown. La famiglia aveva invece una forma di vigilanza su Viviana, tutti le stavano vicino. Io non credo che possa aver fatto del male al bambino. Era molto protettiva nei suoi confronti”.
Il procuratore Cavallo ha nominato un super consulente al fine di stilare una relazione sullo stato psichico di Viviana Parisi.
Per quanto riguarda la seconda ipotesi, cioè quella di un’aggressione, magistrati e investigatori lavorano su più filoni: qualcuno potrebbe aver tentato di aggredire sessualmente Viviana oppure l’aggressione potrebbe essere legata ad altri motivi, forse al fatto che uno degli animali che circolano liberamente sui terreni in montagna (tutti di privati) potrebbe aver fatto del male al bambino (che non è stato ancora ritrovato), rendendo “necessario” eliminare una testimone scomoda.
L’ipotesi dell’aggressione sarebbe alimentata da un dato dell’autopsia, che parla di “fratture costali anteriori e posteriori“.
L’avvocato Pietro Venuti, mentre si incamminava nella zona del traliccio sotto il quale è stato trovato il cadavere di Viviana Parisi, ha detto: “Quassù, probabilmente, qualcuno sa e non parla. Possibile che nessuno abbia visto o sentito nulla?”.
Queste, invece, le parole di un investigatore riportate da ‘La Repubblica’: “Se Viviana è stata aggredita, poi qualcuno ha provato a simulare un suicidio sotto il traliccio“.
Nel corso di una puntata speciale della trasmissione ‘Chi l’ha visto?’ di Rai 3, è stato rivelato che un inviato del programma ha trovato un aggancio che fissa il seggiolino per bambini al sedile dell’auto proprio a poca distanza dal traliccio dell’alta tensione sotto cui è stato rinvenuto il corpo senza vita di Viviana Parisi.
Non è stato accertato se l’aggancio sia del seggiolino dell’auto di Viviana Parisi. L’oggetto è stato consegnato ai Carabinieri. Daniele Mondello, marito della donna, ha escluso che si tratti di un pezzo dell’automobile della moglie.
Mentre stavamo transitando – ha dichiarato un testimone dell’incidente ai microfoni di ‘Chi l’ha visto?’ – abbiamo sentito una frenata di una macchina che ci è venuta a sbattere sul nostro mezzo”.
Le ruote posteriori “si sono rotte con tutti i cerchi. L’urto è stato abbastanza forte. La macchina si è fermata 50 metri più avanti. Io sono sceso a vedere ma nella macchina non c’era nessuno”, ha aggiunto uno dei due operai che si è trovato coinvolto nell’incidente.
“Non abbiamo visto il bambino, non sappiamo se c’era o no“, ha concluso.
Anche il prefetto di Messina, Maria Carmela Librizzi, è stato intervistato nel corso dello speciale di ‘Chi l’ha visto?’.
“Si sta cercando – ha detto il prefetto – di mantenere l’apparato molto complesso con più di 70 uomini sul territorio. L’apparato continuerà e il controllo a tappetto di circa 500 ettari di territorio proseguirà nei prossimi giorni”.
Nel corso del programma è intervenuta Elvira Ventura Spagnolo, medico legale che ha lavorato sul caso. “Il corpo di Viviana Parisi – ha affermato Spagnolo – era regolarmente vestito. Non indossava un calzino, che è stato rinvenuto nei pressi del cadavere. Non indossava le scarpe e un calzino, per il resto era regolarmente vestita”, ha precisato spiegando che “solo alla fine sarà possibile mettere a punto i vari tasselli del puzzle. Ci sono lesività sul cadavere e vanno attenzionate e approfondite”.