Dopo il riconoscimento delle scarpe di Gioele da parte del padre del piccolo, gli inquirenti si preparano a tirare le fila del caso della scomparsa e della morte di Viviana Parisi e di suo figlio. Tutte le ipotesi restano ovviamente aperte fino a quando non si arriverà a una ricostruzione superiore ad ogni ragionevole dubbio, ma la pista sulla quale si concentrano gli inquirenti è quella dell’omicidio-suicidio. La dj avrebbe ucciso il figlio e poi si sarebbe tolta la vita lanciandosi dal traliccio dell’elettricità.
Nelle ore successive al ritrovamento dei resti del piccolo Gioele, il Procuratore aveva fatto sapere che una pista chiara c’è. E presumibilmente è proprio quella dell’omicidio-suicidio. Viviana Parisi parte con il figlio Gioele probabilmente per raggiungere un viadotto dell’autostrada Messina-Palermo. Lo scopo è quello di buttarsi di sotto. La donna sarebbe quindi uscita di casa, secondo una delle possibili ricostruzioni, già decisa e intenzionata a togliersi la vita. Per questo motivo avrebbe lasciato il suo telefono cellulare a casa. L’incidente in Autostrada, non così banale come emerso in un primo momento, l’avrebbe spinta o comunque in qualche modo costretta a cambiare i piani. Arriviamo così nel terreno impenetrabile dove poi sarebbero stati trovati i due corpi. Viviana si sarebbe suicidata lanciandosi dal traliccio dell’alta tensione. Per quanto riguarda il piccolo Gioele è bene attendere l’esito dell’autopsia per stabilire almeno le cause del decesso.
Ora le indagini degli inquirenti si allargano e toccano un altro punto della vicenda. Stando a quanto riferito da il Corriere della Sera, nel mese di giugno Viviana avrebbe già tentato il suicidio, senza riuscirci evidentemente. Dal mese di marzo inoltre, diversi certificati medici attestavano i suoi problemi di salute legati all’instabilità mentale. Ma allora perché la donna aveva così tanta libertà di movimento, anche con un minore? Per fare luce su questo aspetto gli inquirenti potrebbero decidere di sentire gli uomini dei servizi sociali che seguivano il caso di Viviana.
Il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, ha parlato delle analisi dei periti e di una ‘chiara lettura degli avvenimenti‘. “Noi non aspettiamo i 90 giorni per avere i risultati scritti della consulenza dei nostri periti. Loro ci dicono immediatamente quello che, secondo loro, è successo. Già ce lo hanno detto. E posso dire che loro delle certezze le hanno a loro modo comunicate, riservandosi all’esito di accertamenti, in particolare di quelli istologici. Ma una pista, una lettura chiara degli avvenimenti già c’è stata data“. “Purtroppo per quest tipo di accertamenti ci vogliono dei tempi, non perché il consulente debba andare in ferie. Ad esempio, per gli accertamenti istologici bisogna rispettare una procedura di essiccazione”.
Con un post condiviso sui social, il marito di Viviana Parisi ha escluso che sua moglie si sia tolta la vita e abbia ucciso il piccolo Gioele.