Quattro anni di sofferenza, ritardi, delusioni, rallentamenti burocratici hanno bisogno di una svolta. In una nota Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), nel quarto anniversario del sisma del centro-Italia, con i Sindaci ricorda le vittime, le tante persone rimaste senza casa, le Amministrazioni che hanno dovuto reinventare gli spazi dove esercitare democrazia ed erogare servizi, le famiglie che hanno dovuto ripensare se stesse e ricostruire. Con mille difficoltà. Gli anniversari non sono celebrazioni e i ritardi – secondo i Presidenti delle Delegazioni Uncem Abruzzo, Marche, Umbria, Lazio – sono gravi. Nei recenti incontri dei vertici Uncem, con il Presidente nazionale, e il Commissario per la ricostruzione Giovanni Legnini sono emersi segni di speranza. Siamo a una svolta, dobbiamo essere a un cambio di passo nella ricostruzione. Che non è solo fisica, di edifici, ma che è principalmente delle comunità e del tessuto sociale. Borghi da vivere e non pietre, mattoni, legno semplicemente da tirare su.
Non com’era dov’era, ma dov’era e come sarà. Legnini ha impresso una positiva svolta, sostenendo Sindaci e uffici della ricostruzione, privati e parrocchie, modificando norme, dando decreti chiari e se necessario intervenendo con poteri speciali commissariali. Uncem ritiene si debba andare avanti cosi. Cittadini e Amministrazioni chiedono, dopo quattro anni, risposte certe in tempi certi. Uncem è al loro fianco e con Giovanni Legnini, con Governo e Istituzioni territoriali, avvia un percorso per agevolare il lavoro verso la creazione delle green communities, necessarie per rimettere in moto uno sviluppo socio-economico che potrà usare anche risorse del recovery fund.