La ricostruzione della Polizia Scientifica, riportata dal ‘Corriere della Sera’, sulla morte di Viviana Parisi rafforza l’ipotesi di omicidio-suicidio. La caduta, infatti, farebbe pensare ad un gesto volontario da parte della donna che prima di togliersi la vita avrebbe ucciso il piccolo Gioele, forse strangolandolo. Ipotesi che dovranno essere confermate nei prossimi giorni quando si procederà tutti gli accertamenti del caso nel luogo del ritrovamento dei corpi senza vita di mamma e figlio. I familiari della donna continuano ad escludere l’ipotesi dell’omicidio-suicidio facendo sapere che mancano diversi punti fermi in grado di escludere ogni ragionevole dubbio su altre ipotesi.
L’ipotesi omicidio-suicidio sta prendendo sempre sul piede. La dinamica della caduta dal traliccio e il ritrovamento del corpo a diversi metri di distanza fanno pensare ad un gesto volontario da parte di Viviana Parisi. Difficile, in questo momento, avere delle certezze visto che i dubbi restano e servono degli approfondimenti per verificare meglio cosa sia successo a Caronia. I primi accertamenti sembrano escludere la caduta accidentale dal traliccio e l’aggressione da parte di un’altra persona. Ora resta da capire se sia stata la stessa donna a uccidere Gioele oppure se il piccolo possa essere stato aggredito da uno o più animali selvatici. A quel punto Viviana potrebbe aver deciso, spinta dal dolore, di togliersi la vita.
Dubbi e perplessità che saranno chiarite dall’autopsia sui resti del piccolo Gioele in programma nelle prossime ore. Una vicenda che ha ancora diversi punti da chiarire anche se le prime ipotesi sembrano rafforzare la pista dell’omicidio-suicidio. Da capire il movente di questo gesto con gli inquirenti che nelle prossime ore potrebbero riascoltare il marito della donna e gli altri parenti per provare a ricostruire meglio le ultime ore di vita di Viviana e del piccolo Gioele prima della tragedia a Caronia.
Stiamo proseguendo le indagini per acquisire prove e riscontri su ogni possibile dinamica dei fatti, senza dare probabilità su ipotesi da escludere o privilegiare”. Così il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, in merito alle indagini sulla morte di Viviana Parisi e del figlio Gioele Mondello.
“Le ricerche sono state coordinate dalla Prefettura di Messina, non dalla Procura, e sono distinte dalle indagini, che sono ancora in corso e coperte da segreto istruttorio, nei confronti di ignoti per omicidio e sequestro di persona – prosegue Cavallo -. Il 13 agosto abbiamo affidato a un consulente geologo forense, esperto dei luoghi, il compito di rivedere ed esaminare uno per uno i fotogrammi ripresi dai droni dei vigili del fuoco, per acquisire elementi diversi da quelli riguardanti le ricerche delle persone scomparse. Il materiale è stato trasmesso dai vigili del fuoco il 19 agosto e il giorno dopo è iniziato l’esame”.
“Il consulente ha verificato che già alle 10.15 circa del mattino del 4 agosto 2020 era visibile ai piedi del traliccio il corpo di Viviana Parisi, verosimilmente nella identica posizione in cui qualche giorno dopo veniva ritrovato”.
“Il consulente sta elaborando gli oltre 16mila fotogrammi ma, ad un primo studio, non si evidenzia la presenza del corpo del piccolo Gioele vicino a quello della madre. Altri elementi dovranno essere ricavati dall’approfondimento”.
Accertamenti in corso anche tramite le immagini dei luoghi tratte dal sistema satellitare europeo “Costellazione Copernicus”, mentre si valutano anche altri sistemi satellitare.
Oggi la Procura di Patti ha dato incarico di consulenza tecnica al prof. Massimo Picozzi, docente di psichiatria nelle Università di Parma e Bocconi di Milano, per acquisire informazioni precise sullo stato di salute mentale e psicologico di Viviana Parisi, alla luce della documentazione medica acquisita e di ogni altro elemento di eventuale interesse.
Domani, invece, verrà dato ad un gruppo di esperti l’incarico per l’autopsia sul corpo del piccolo Gioele, accertamenti genetici e morfologici di vario tipo. Saranno nominati, in particolare, Daniela Sapienza, professoressa associata di Medicina Legale all’università di Messina, medico legale; Elvira Ventura Spagnolo, medico legale; Stefano Vanin, professore associato di zoologia all’università di Genova, entomologo; il dott. Rosario Fico, responsabile del Centro di referenza nazionale per la Medicina Forense Veterinaria, in servizio all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana “Aleandri”, zoologo, esperto in materia di segni e tracce animali impresse sui corpi; la dott.ssa Rita Lorenzini, in servizio all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana “Aleandri” – Laboratorio di Diagnostica Molecolare Forense, zoologa e genetista esperta in materia di fauna selvatica e non; la prof.ssa Roberta Somma, geologa forense all’università di Messina, esperta nell’analisi di terreni e resti umani in essi conservati”.
Stamattina abbiamo presentato alla procura di Patti una querela contro ignoti per presunte omissioni sulla morte di Viviana Parisi, 43 anni e del figlio Gioele, 4 anni” e su “eventuali ritardi nella loro ricerche”. Lo dicono i legali della famiglia Mondello, Pietro Venuti e Claudio Mondello.
“In particolare – spiegano i due penalisti – chiediamo chiarimenti dal momento in cui Viviana ha avuto l’incidente stradale il 3 agosto fino a quando, cinque giorni dopo, è stato trovato il suo corpo e poi i resti probabili del figlio, il 19 agosto. Vogliamo che si indaghi – sottolineano i due avvocati – per capire se da parte di chi ha assistito all’incidente ci sono stati omissioni. Magari qualcuno poteva aiutare Viviana e non l’ha fatto, e anche se dopo qualcuna l’ha avvistata tra le campagne di Caronia e non è intervenuto per darle aiuto. Poi – concludono – vogliamo comprendere perché sono stati persi tanti giorni nelle ricerche e se ci sono stati ritardi. E nel caso, da cosa sono dipesi e da chi”.