“La drammatica crisi provocata dalla pandemia è stata uno spartiacque per l’Unione europea che in meno di sei mesi ha compiuto scelte coraggiose normative che soltanto pochi mesi prima apparivano decisamente fuori portata”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di apertura della seconda giornata del Forum ‘The European House – Ambrosetti’ di Cernobbio. “La pandemia – ha continuato Mattarella – ha avuto un effetto di duro richiamo alla realtà rendendo evidente a tutti i cittadini e i governi che trincerarsi in una presunta autosufficienza non era la risposta contro un nemico aggressivo.L’espansione del virus in maniera inarrestabile ha dato dimostrazione di come i pericoli tendono a essere internazionali e di come quindi sia efficace solo una collaborazione multilaterale”.
“La presidente von der Leyen – ha proseguito Mattarella – ha colto appieno portata degli avvenimenti che l’Italia stava attraversando quando l’11 marzo scorso – quando la decisione del lockdown totale era stata presa da appena 2 giorni – sottolineava con determinazione la vicinanza dell’Unione al nostro Paese. E lo ha fatto con parole semplici ma molto significative, che hanno attenuato allora il senso di solitudine e di e smarrimento che accompagna sempre i momenti più dolorosi della vita di ogni comunità”. “Non è stato facile, ma alle parole – ha ricordato il presidente della Repubblica – hanno fatto seguito azioni concrete: la commissione Ue ha interpretato con autorevolezza il compito che i trattati le hanno assegnato”. D’altra parte, “è proprio in momenti di grande incertezza come quelli che stiamo attraversando che diventa doveroso pensare al futuro, indicare vie d’uscita, soprattutto a quelli che vedono toccati i propri punti di riferimento tradizionali”.
“Quello della Commissione europea – ha poi aggiunto Mattarella – è stato un esercizio di una responsabilità istituzionale; farsi carico di indicare la strada da percorrere avanzando proposte innovative e coraggiose, la cui approvazione non appariva scontata. Proposte la cui agibilità politica sembrava inimmaginabile fino a poche settimane prima e tuttavia indifferibili se si voleva evitare che la crisi sociale ed economica travolgesse decenni di integrazione”. “Una responsabiltà che nel complesso ed equilibrato impianto dell’Unione è sempre condivisa”, oltre che con il Parlamento europeo, “con la Banca centrale europea”, che “sia con l’attuale presidenza Lagarde sia con quella precedente di Draghi aveva ben preparato il terreno per quelle decisioni assumendosi a sua volta responsabilità di alto profilo, etico oltre che monetario. A quell’azione si è affiancata quella degli Stati membri, dapprima sottoforma di solidarietà bilaterale e successivamente – grazie a un’azione negoziale paziente – a livello comunitario”, ha continuato il presidente. “Berlino e Parigi si sono fatte promotrici di un piano di rilancio finanziario attraverso debito comune. Un piano necessario a coagulare un insieme di Paesi, il piano per la ripresa approvato nel Consiglio europeo di luglio che rappresenta una svolta di portata straordinaria e manifesta – va detto – un livello di ambizione all’altezza dello storico valore di integrazione del continente”, ha sottolineato Mattarella.