SHORT THEATRE: dal Brasile al Portogallo, la danza internazionale al centro del programma del 10 settembre

SHORT THEATRE 2020
XV edizione
4 – 13 settembre

ROMA
La Pelanda – Mattatoio| WeGil | Teatro Argentina | Teatro India

***

La danza brasiliana di

VOLMIR CORDEIRO

e quella “senza vergogna” di

DAVID MARQUES

Politica, religione e famiglia nell’ultimo lavoro di

VERONICA CRUCIANI

Il programma del 10 settembre a La Pelanda – Mattatoio

(Volmir Cordeiro e Washington Timbo – Rua)

(David Marques – Danca Sem Vergonha)

È ancora fitto di appuntamenti il programma della seconda settimana di Short Theatre, il festival dedicato alla creazione contemporanea, che continua ad animare gli spazi della Pelanda del Mattatoio con spettacoli, performance, installazioni, incontri e workshop.

Il settimo giorno di programmazione vede in scena la danza del coreografo brasiliano Volmir Cordeiro con Rua e quella del portoghese David Marques in prima nazionale con Dança Sem Vergonha, mentre per Panorama Roma Veronica Cruciani apre le porte del suo cantiere creativo sul testo Sacra Famiglia dove potere, religione, famiglia e politica si intrecciano indissolubilmente. In programma anche il duo di artisti visivi e performer Cosmesi con la performance Cosmesi fa un buco deluxe, progetto in collaborazione con Centrale Fies, e poi ancora la seconda replica di Io Non Sono Nessuno di Emilia Verginelli e le selezioni musicali di Enrico Kybbe. Visitabile per tutta la durata del festival l’installazione Liquid violence di Forensic Oceanography della Goldsmiths University of London.

Si parte alle ore 16 con il quarto appuntamento di Panorama Roma, il progetto a cura di Fabrizio Arcuri che quest’anno si intreccia con il progetto Fabulamundi Playwriting Europe e offre al pubblico la possibilità di assistere al processo di creazione dello spettacolo attraverso una sessione di prove aperte. In scena il lavoro dell’attrice e regista Veronica Cruciani impegnata sul testo Sacra Famiglia del drammaturgo portoghese Jacinto Lucas Pires, un dramma che ruota intorno a un nucleo familiare che per interrompere la propria condizione di precarietà decide di dare inizio a una religione. Un testo che stimola domande esistenziali, politiche e religiose costringendo i protagonisti, e non solo, a fare i conti con i propri incubi e con le pulsioni più nascoste.

Due gli appuntamenti con la danza presentati dal festival portoghese Materias Diversos che nell’ambito dell’attività del Displacement of Festivals, prevista dal progetto europeo More Than This, cura da quest’anno parte della programmazione di Short, con l’obiettivo di ripensare e ridefinire il concetto e le modalità di ospitalità nelle arti performative.

Il coreografo brasiliano Volmir Cordeiro e il percussionista Washington Timbo portano in scena alle 19 Ruaun ritratto carnevalesco della vita quotidiana che esplora e incorpora, attraverso la musica e il movimento, le diverse anime e le soggettività che percorrono lo spazio pubblico. Rua è una danza di tensione e di riconciliazione in cui si combinano il silenzio e il tamburo, la parola e la voce, il movimento e la poesia, la sensazione individuale e il panorama sociale. È una danza in cui sottomissione e dominio si scontrano ripetutamente, dove i ruoli cambiano, invertendo le prospettive per produrre un’identità in continua evoluzione. Volmir Cordeiro offre i propri movimenti astratti ed esagerati, lontani dalla norma degli standard della danza classica e contemporanea, scanditi dal ritmo del tamburo e dai testi poetici di The ABC of war di Bertolt Brecht il cui formato è breve e potente. “In un certo senso Rua contribuisce ad amplificare l’accesso alla danza e al dibattito su come vivere insieme – anche se siamo costantemente obbligati a distanziarci gli uni dagli altri, a nascondere i nostri volti, a essere puliti. Ciò che interessa questo pezzo è il confronto con la nostra difficoltà a sostenere la differenza; la capacità di convivere con valori o persone o sentimenti o vicini o cose con cui non abbiamo scelto di convivere; l’intensificazione del nostro mutuo riconoscimento attraverso il gesto di guardarci l’un l’altro e trovare le somiglianze e le differenze, una proiezione familiare e strana. Infine, questo pezzo è interessato ad estendersi nella merda di questa società razzista, omofobica e sessista per cercare di distruggere la continuità delle insopportabili disuguaglianze di questi corpi”.

Dalla dimensione sociale di Cordeiro a una più soggettiva con la danza di David Marques in Danca Sem Vergonha, in scena alle 22.15, in cui esplora gli immaginari motori e culturali legati alla danza ma da una posizione più intima, nello specifico quella della propria stanza, in cui “senza vergogna” si abbandona alla danza e all’espressione di sé confondendo il piano del tempo e dello spazio, del pubblico e del privato.

Al limite tra performance, messa in scena e live musicale è il lavoro del duo poliedrico Cosmesi, formato da Eva Geatti e Nicola Toffolini, da sempre interessati a sviluppare progetti ibridi e al di fuori di ogni eventuale categorizzazione, come accade per Cosmesi fa un buco deluxe in scena alle 20. La performance è un gesto giocoso e surreale che contiene anche echi shakesperiani, in particolare i tre becchini di Amleto che parlano di vita e di morte cantando con la zappa in mano proprio come i performer in scena.

Dopo l’anteprima nazionale dell’8 settembre, seconda replica alle 20.30 del lavoro di Emilia Verginelli che offre il suo sguardo sul concetto di famiglia in Io Non Sono Nessuno, finalista al Premio Scenario 2019 e prossimo al debutto a Santarcangelo Festival 2050 – Winter is Coming. Lo spettacolo è frutto dell’esperienza dell’autrice e regista come volontaria teatrale all’interno di una Casa-Famiglia dove le relazioni vanno al di là delle definizioni e dei vincoli di sangue.

Visibile fino alla fine del festival la video installazione Liquid Violence di Forensic Oceanography, progetto di ricerca artistica con sede presso la prestigiosa Goldsmiths University of London, che indaga criticamente il regime di frontiera militarizzato nel Mar Mediterraneo in rapporto al colonialismo e alle migrazioni, rispondendo pienamente a uno dei temi centrali del festival, quello di ridefinire lo sguardo sull’altro.

A chiudere la giornata alle 23 le selezioni musicali fuori da ogni genere e categoria di Enrico Kybbe.

Short Theatre 2020 è ideato e organizzato da AREA06 con la supervisione e l’accompagnamento artistico di Fabrizio Arcuri e Francesca Corona. È realizzato con il sostegno di MiBACT e Regione Lazio e il patrocinio di Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Si svolge in collaborazione con Azienda Speciale Palaexpo, Teatro di Roma – Teatro Nazionale e con il supporto di Institut Français Italia, Accademia di Spagna Roma, Istituto Svizzero.

Short Theatre fa parte di Romarama, il palinsesto culturale di Roma Capitale.

Programma 10 settembre | La Pelanda/Mattatoio

h 16:00 – 19:30 | Teatro 2
PANORAMA ROMA
Veronica Cruciani
dimostrazione di lavoro
ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria su Eventbrite

h 19:00 – 24:00 | Galleria
Forensic Oceanography (Londra)
Liquid Violence
installazione in inglese e italiano
ingresso gratuito

h 19:00 | Galleria
Volmir Cordeiro (Concordia / Parigi)
Rua
danza
1h
prima nazionale

h 20:00 – 22:00 | Zona Esterna
Cosmesi
Cosmesi fa un buco deluxe
performance
2h
ingresso gratuito

h 20:30 | Teatro 1
Emilia Verginelli (Roma)
Io non sono nessuno – anteprima
teatro
1h 15’
in italiano con sovratitoli in inglese

h 22:15 | Studio 2
David Marques (Lisbona)
Dança Sem Vergonha
danza
1h
prima nazionale

h 23:00 | Little Fun Palace
Enrico Kybbe (Roma)
Kybbe’s Bonus Beat

selezioni musicali
ingresso gratuito fino ad esaurimento posti

 ***

Short Theatre 2020

4>13 settembre – Roma

La Pelanda – Mattatoio di Roma, Piazza Orazio Giustiniani 4
WEGIL, Largo Ascianghi 5
Teatro Argentina, Largo di Torre Argentina, 52
Teatro India, Lungotevere Vittorio Gassman, 1

www.shorttheatre.org
Facebook: shorttheatre // Instagram: shortheatre
Tel. +39 06 44702823

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