Colleferro, la sorella di Willy: “Lo chiamavo mentre moriva”

La chiamata intorno alle 3 del mattino, perché “tornava al massimo alle due e mezza”, ma “il telefono squillava, Willy non rispondeva”. Non poteva perché – secondo la ricostruzione degli inquirenti – forse era incosciente a terra, forse già morto, sotto i colpi del violento pestaggio. A raccontarlo a Repubblica è Milena, la sorella di Willy Monteiro Duarte, il 21enne ucciso nella notte tra sabato e domenica a Colleferro (Roma).

“Willy – ha raccontato la giovane – era un ragazzo preciso. Non ha mai dato problemi alla famiglia e, quando usciva, tornava sempre per le due e mezza al massimo. Sabato mi sono accorta che a quell’ora non era ancora rientrato. Non era nel suo letto e mi sono cominciata ad agitare. Non so neanche io perché, era comunque sabato e ci stava che tardasse. Anche se, dovendosi alzare la mattina per andare a lavorare, non sgarrava quasi mai. Ho resistito un po’ rigirandomi nel letto e poi sono andata dai miei genitori e lo abbiamo chiamato. Credo che saranno state le tre. Il telefono squillava – ha concluso – Willy non rispondeva”.

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