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La locuzione inglese “concept car” è utilizzata anche in italiano per definire le vetture prototipo costruite dalle case automobilistiche come piattaforme di prova – nonché strumenti di comunicazione e di relazioni pubbliche nelle fiere – per le nuove tecnologie e i nuovi approcci al design. Non ci si aspetta che siano veicoli “veri” né che entrino mai in produzione – il destino della Ford Nucleon del 1957, che doveva avere come propulsore un reattore nucleare…
La Phantom Corsair – sì, “corsaro fantasma” – del 1938 che appare qui sopra era invece un’auto vera, per quanto alla fine costruita in un solo esemplare a causa della morte del finanziatore del progetto. Era, doveva essere, un’auto per ricchi, attrezzata di ogni lusso e di ogni tecnologia “alta” dell’epoca. Fu disegnata da Rust Heinz – l’erede della famiglia produttrice del omonimo ketchup americano – e dal carrozziere californiano Maurice Schwartz.
La scocca, in acciaio e alluminio, era stata concepita per essere altamente aerodinamica, senza protuberanze di alcun genere che potessero rallentare il mezzo. L’apertura delle due porte d’accesso era comandata da pulsanti elettrici. La carrozzeria aveva un profilo molto basso – meno di un metro e mezzo d’altezza – ma in compenso era parecchio lunga, oltre sei metri, e larga poco meno di due.
Poteva ospitare sei passeggeri, ma in una configurazione che oggi sembra decisamente eccentrica: quattro davanti – di cui uno alla sinistra del guidatore – e due dietro. I posti dietro erano in effetti riservati alla servitù, un barman e un cameriere – e non poca parte dello spazio era occupato dal bar di servizio. All’epoca il contrasto tra il consumo d’alcolici e la guida non era stato ancora pienamente apprezzato…
La Phantom pesava oltre due tonnellate, ma il motore era un possente Lycoming V8 – Lycoming era un fabbricante di motori per aerei – e grazie anche all’aerodinamica spinta, era in grado di viaggiare ai 185 km/h, molto per quei tempi. Gli interni erano realizzati in sughero per migliorare il comfort e la sicurezza.
L’intento era di costruirla in serie limitata per un mercato di gran lusso, ma la morte prematura di Rust Heinz nel 1939 – in un incidente d’auto, per quanto non con la Phantom – mise fine al progetto. L’unico esemplare prodotto è oggi al National Automobile Museum a Reno, Nevada, negli Stati Uniti. |