“Potrebbe sembrare contro intuitivo, ma ho fiducia nel futuro. Molte imprese, anche se non tutte, stanno investendo nell’innovazione. E questo non potrà che avere effetti positivi su nostro sistema economico”. Riccardo Sotgiu, amministratore delegato della Loson, impresa lombarda che opera nel settore della fibra di carbonio e dei compositi, vede nella crisi causata dal Covid-19, un momento di svolta nel settore manifatturiero italiano.
Nuovi prodotti, nuovi processi, smart working, giovani e lavoro: ecco come sarà il mondo delle imprese dopo la crisi scatenata dalla pandemia.
La grande crisi del 2008 aveva imposto alle imprese un cambio di passo. Le difficoltà attuali hanno dato un colpo sull’acceleratore. Per diverse realtà, gli investimenti in innovazione tecnologica, in questi mesi, sono sensibilmente aumentati. Anche per cause contingenti: l’esigenza di rispettare il distanziamento fisico è stata un’ulteriore spinta nel rinnovare i processi di automazione. Mi riferisco per esempio alla robotica collaborativa, che consente ai lavoratori di svolgere le proprie mansioni in celle. Praticamente in isolamento.
Le imprese che già avevano intrapreso scelte di rinnovamento sono avvantaggiate, quelle che hanno reagito prontamente possono diventare ancora più competitive. Le altre che, per vari motivi, si sono mosse con lentezza, dovranno affrontare momenti difficili.
Il manifatturiero italiano mostra interesse verso la fibra di carbonio e i compositi. Sono materiali che spostano in alto l’asticella dell’efficienza e della produttività. Mi riferisco al settore dell’automazione, per esempio. Un settore dove il nostro Paese è leader nel mondo. Gli operatori stanno abbandonando i metalli per avere i nostri prodotti, tecnologicamente avanzati, in grado di assicurare prestazioni migliori e, nello stesso tempo, risparmio energetico. La ricetta vincente della fibra è proprio questa: materiali più leggeri, la cui movimentazione costa meno. Dunque, l’efficienza raggiunge traguardi impensabili con le vecchie macchine in metallo. Oramai i prodotti compositi stanno conquistando pezzi significativi del cuore dell’industria manifatturiera, dall’automotive alla robotica, dal biomedicale al packaging.