Breivik “mi sono ispirato ad al- Qaeda, rifarei tutto di nuovo”

“Rifarei tutto di nuovo. Ho messo in atto il più sofisticato e spettacolare attacco politico commesso in Europa dalla Seconda Guerra Mondiale”. Queste sono state le parole di Anders Behring Breviek, nella dichiarazione  letta stamane in aula, durante la terza udienza del processo a suo carico per la strage che portò alla morte di 77 persone in Norvegia. Non ha mai neanche mostrato un minimo di rimorso, paragonando i 69 ragazzi uccisi al campeggio laburista nell’isola di Utoya a membri della Gioventù nazista. “ Non erano innocenti, ma attivisti politici che promuovevano il multiculturalismo”, ha detto aggiungendo di essere stato ispirato “dal bene e non dal male”. L’estremista di destra, si è inoltre, rifiutato di fornire i nomi di altri militanti che con lui avrebbero dato vita a una risorgenza dell’ordine dei Cavalieri Templari. “ Su questo non mi esprimo”, ha sostenuto, dopo le insistenti domande del pm Inga Bejer Engh. Nel discorso, andato oltre i 30 minuti inizialmente concessi dal giudice, il carnefice ha anche ribadito di aver “agito per legittima difesa del mio popolo, della mia cultura del mio paese” e si è detto “sicuro al 100%”del fatto che in Europa vi sarà una guerra civile tra nazionalisti e internazionalisti. “Noi nazionalisti alla fine vinceremo e sarà la fine del dominio dell’estrema sinistra”, ha aggiunto affermando che i massacri del 22 luglio scorso sono stati “attacchi preventivi” in difesa dell’etnia norvegese. “Morire per il nostro popolo non è soltanto un nostro diritto ma un dovere. Il carcere non mi spaventa, io sono nato in una prigione in cui non è possibile esprimere liberamente le proprie opinioni, questa prigione è la Norvegia” ha detto ancora, prima che il giudice lo interrompesse.

Nel suo “manifesto politico” di 1.500 diffuso nel giorno del massacro di Utoya e di Oslo, Breivik, 33 anni, scrisse di essere un membro dei Templari, da lui rifondato insieme a tre persone a Londra nel 2002. La polizia norvegese non è riuscita ad arrivare a quei nomi.
Ieri la dichiarazione shock, le stragi avrebbero avuto come ispirazione le imprese terroristiche di “al-Qaeda”, l’incarnazione per eccellenza di quel radicalismo islamico contro il quale il 33enne fanatico di estrema destra ha sempre sostenuto di voler combattere. Breivik si è presentato ai giudici come un “militante nazionalista”norvegese. Quindi, calcando l’accento sul pronome personale plurale per accentuare l’impressione di non essere un semplice “cane sciolto”, ma parte di un’organizzazione assai più vasta e articolata, ha aggiunto, “noi ci siamo fatti ispirare da al-Qaeda e dai militanti islamisti. E si può ben considerare al-Qaeda come il gruppo militante di maggiore successo esistente al mondo”, ha sottolineato. In precedenza aveva dichiarato tra l’altro di essere “una cellula auto-gestita e indipendente”, ma “collegata ad altre due”. Nel corso dell’interrogatorio, l’estremista pluri-omicida ha quindi definito i cristiani una “minoranza perseguitata”. Infine, dopo aver ribadito che “rifarebbe tutto”, si è vantato di aver agito legittimamente sulla base dei “diritti umani universali”.

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