Cardarelli tra salma, procura e video

Sono in corso indagini della Polizia di Stato di Napoli, che ieri sono state coordinate dal pm di turno Liana Esposito (VI sezione, “Lavoro e Colpe Professionali”, coordinata dal procuratore aggiunto Simona Di Monte), sulla morte dell’uomo trovato senza vita in un bagno del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli.
Dal primo esame appare verosimile che l’uomo possa essere stato colto da infarto.

Gli inquirenti però hanno deciso di sottoporre a sequestro la salma per un eventuale esame autoptico che può chiarire in maniera inequivocabile quale siano state le cause del decesso.
Gli investigatori della Squadra Mobile, della Polizia Scientifica e del commissariato Arenella, anche in presenza di una denuncia presentata dai familiari della vittima, hanno acquisito documentazione clinica nel pronto soccorso e anche il video – diventato virale – che ritrae l’uomo a terra, ormai esanime. Acquisite anche le testimonianze delle persone presenti nel Pronto Soccorso e agli atti sono finite anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza, che potrebbero consentire di chiarire la vicenda in ogni suo particolare e anche di individuare colui ha girato le immagini.

– “La cosa più deplorevole è il video che ieri è passato su tutti i canali di informazione. Che un decesso avvenga in un bagno è una notizia che probabilmente deve essere diffusa, è giusto sapere determinate notizie. Ma è deplorevole la modalità con cui è stata data la comunicazione. In modo particolare è deplorevole aver registrato e diffuso il video. Per noi e per tutta l’azienda la vita è sacra dall’inizio alla fine, la persona è al centro del nostro sistema di assistenza”. Lo afferma il direttore generale dell’ospedale Cardarelli Giuseppe Longo commentando in un videomessaggio il video di un paziente morto nel bagno del pronto soccorso.

Quelle dell’ospedale Cardarelli di Napoli, con il paziente morto in bagno, sono “immagini ingiustificabili e vergognose, anche per tutti noi che abbiamo responsabilità istituzionali. Speriamo di sapere presto chi sono i responsabili di quello scempio”. Così il ministro Boccia a L’aria che tira su La7. “Accade anche perché la maggioranza delle persone hanno sintomi lievi e vanno in ospedale – aggiunge -. Bisogna restare a casa e chiedere intervento Asl. I Covid hotel serviranno anche a questo”.

– “Quel video e anche altri li ho girati e anche messi su Fb per far capire che lì ci trattano come appestati, anziani abbandonati e lasciati soli, come è successo a quel vecchio morto in bagno, che era vivo quando sono entrato”. A parlare  è Rosario La Monica, un 30enne di Marianella, autore del video diventato virale che ritrae l’uomo trovato senza vita in un bagno del pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli. “Era in stanza con me, – dice ancora Rosario – non usciva dal bagno e quindi sono entrato. Non riusciva a respirare perché aveva il covid. Gli ho buttato dell’acqua in faccia e poi ho chiesto aiuto, ma nessuno mi dava retta. Sono arrivati dopo mezz’ora ed era già morto. Non riesco a sopportarlo”.

“Ho girato quelle immagini perché volevo far vedere quello schifo: quando ho chiesto aiuto nessuno mi dava ascolto, c’è stato pure chi mi ha detto ‘fatti i fatti tuoi'”, aggiunge Rosario Lamonica. “Ero da due giorni in ospedale, – continua Rosario, che è positivo al coronavirus – per problemi di respirazione. Quella persona era con me in stanza, insieme con altri vecchietti che io, che stavo meglio, aiutavo”.

Di video Lamonica afferma di averne girati parecchi, perché voleva che si potesse sapere cosa stava succedendo nell’ospedale: “ne ho girati anche altri, – dice ancora – proprio perché, se morivo lì, qualcuno poteva sapere cosa ci stava succedendo”. Lamonica ora si trova a casa: è in isolamento in attesa del risultato di un altro tampone. “Dopo quel video – afferma – mi hanno rispedito a casa. Io lì ho anche aiutato una signora che non riusciva a respirare. Ho chiamato i medici e li ho costretti praticamente con la forza ad intervenire”.

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