Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato l’informativa periodica “Attività Internazionale”, una analisi sulle misure economiche adottate in ambito europeo ed internazionale per contrastare la pandemia.
Mentre l’esito delle elezioni americane induce l’Europa, a ritenere possibile una rinnovata partnership tra UE e Stati Uniti, pur tenendo conto delle attuali rispettive posizioni su temi fondamentali come clima, emergenza COVID-19 e commercio internazionale, il virus continua la sua corsa mettendo a dura prova sistemi sanitari ed economie. L’Unione europea rinnova il suo impegno per sostenere gli uni e le altre.
Tra le novità di queste settimane, l’accordo raggiunto in sede di Consiglio tra il Parlamento europeo e gli Stati membri sul prossimo bilancio UE a lungo termine e su NextGenerationEU, il programma per la ripresa che include il Recovery Fund. Il pacchetto, per complessivi 1.800 miliardi di euro, contribuirà a ricostruire un’Europa più verde, digitale, resiliente e pronta per le sfide presenti e future.
Le previsioni economiche d’autunno, pubblicate nei giorni scorsi dalla Commissione, risentono del clima di incertezza alimentato dall’aumento dei contagi. La netta ripresa registrata nel periodo estivo con la revoca delle misure di contenimento si è bruscamente interrotta e secondo le stime riprenderà nel 2021, ma saranno necessari ancora due anni prima che l’economia europea torni ad avvicinarsi ai livelli pre-pandemici. Infatti secondo le previsioni economiche di autunno 2020, l’economia della zona euro subirà una contrazione del 7,8% nel 2020, prima di crescere del 4,2% nel 2021 e del 3% nel 2022. Si prevede inoltre che l’economia della zona euro subirà una contrazione del 7,4% nel 2020, prima di riprendersi con una crescita del 4,1% nel 2021 e del 3% nel 2022. Rispetto alle previsioni economiche dell’estate 2020, le proiezioni di crescita per la zona euro e per l’UE sono leggermente più elevate per il 2020 e inferiori per il 2021. In ogni caso, si prevede che nel 2022 sia il prodotto della zona euro che quello dell’UE non tornino ai livelli precedenti alla pandemia. Se in estate la ripresa è stata più robusta del previsto con il risultato di una leggera attenuazione della recessione 2020, le nuove misure restrittive approvate dai governi di tutta Europa porteranno a un peggioramento dei dati per il prossimo anno. Si allontana quindi sempre più la possibilità che l’economia dell’Unione, compresa quella italiana torni ai livelli pre-pandemici prima del 2022. Le previsioni per l’Italia annunciano una recessione del 9,9% nel 2020 rispetto al -11,2% stimato a luglio. Tuttavia il prossimo anno la ripartenza sarà del 4,1% anziché del 6,1%. Dati che secondo Bruxelles nel 2021 faranno salire la disoccupazione all’11,6% e non permetteranno al Paese di tornare a livelli pre-covid entro la fine del 2022.
Il Consiglio ECOFIN ha approvato il Piano d’azione per una politica integrata dell’Unione in materia di prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo che prevede l’istituzione di un’autorità di vigilanza europea che avrà poteri di intervento diretto, ma potrà anche sostituirsi alle autorità nazionali in situazioni chiaramente definite ed eccezionali.
Infine, il Fondo Monetario Internazionale ha pubblicato i risultati del sondaggio annuale Financial Access Survey (FAS) sull’accessibilità e l’utilizzo dei servizi finanziari, nonostante i progressi registrati, gli indicatori mostrano che numerose sfide rimangono ancora aperte, tra queste quella per le PMI, in favore delle quali l’attività di prestito rimane ancora troppo limitata.
Chiude l’informativa, una sezione dedicata agli appuntamenti convegnisti e formativi. Tra questi, la 13ma Conferenza europea della CFE dedicata alla professione dei consulenti fiscali, dal titolo “Taxpayer Rights and Legal Certainty in the Digital Era” (Diritti dei contribuenti e certezza del diritto nell’era del digitale); il summit virtuale dal titolo,The Anticipatory Accountant:GlobalTrends Transforming Learning & Development. suddiviso in quattro giornate dal 16 al 19 novembre 2020 e, il 19 novembre, il webinar organizzato da ACCA, Accountancy Europe, EACB e SME United, How can non-financial information (NFI) reporting work for SMEs? .