“L’approccio alla sostenibilità, l’utilizzo delle nuove tecnologie, l’utilizzo dei sistemi di digitalizzazione è molto differenziato nel nostro paese. Non si può immaginare di utilizzare un solo strumento uguale per tutti, o non si può pensare di avere degli interlocutori nell’ambito delle città che partano dagli stessi presupposti culturali e prospettici”.
Lo ha detto la ministra dei Trasporti e delle Infrastrutture, Paola De Micheli, durante il convegno online di Acea sulla sostenibilità, in base ad alcuni dati del Ministero, sottolineando che “questo determina da parte del governo centrale una impostazione di politiche differenziate e un accompagnamento nel far salire le esigenze vere da parte delle strutture cittadine e dei sindaci”. De Micheli ha quindi spiegato che “sulla base delle nostre deleghe” come Mit “abbiamo provato ad immaginare strumenti che tornino al tema della differenziazione, che è una differenziazione di punti di partenza, e che deve nel quinquennio che ci aspetta portare al più possibile ad una omogeneità di risultati in giro per l’Italia” perché “parlare di sostenibilità in Pianura Padana è ovviamente diverso rispetto a parlarne per le città delle aree interne”.
De Micheli ha spiegato che “abbiamo impostato quattro linee di direttrice politica di interventi sulla sostenibilità delle città che prevedono tutte un fortissimo utilizzo della tecnologia”. La prima linea d’intervento è “il piano della qualità della vita detto anche Piano di Rinascita Urbana”, l’altra linea d’intervento è sul trasporto pubblico locale, con l’obiettivo di arrivare ad una mobilità sostenibile, quindi come terza linea d’intervento “l’intermodalità” e infine “tutte le sperimentazioni che abbiamo in campo: quella sulla guida autonoma, quella sulla valutazione della qualità della sicurezza di tutte le infrastrutture, in particolar modo ponti e gallerie, e una sperimentazione sull’utilizzo dell’idrogeno”, ha concluso De Micheli.