“Il 9 dicembre non sosterremo in Parlamento la riforma del MES perché non riteniamo che la modifica del Meccanismo di Stabilità approvata dall’eurogruppo sia soddisfacente per l’Italia e non va neppure nella direzione proposta dal Parlamento europeo”, afferma il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. “Due – prosegue il Presidente di Forza Italia – sono i motivi che principalmente ci preoccupano.
Il primo: le decisioni sull’utilizzo del fondo verranno prese a maggioranza dagli Stati. Il che vuol dire che i soldi versati dall’Italia potranno essere utilizzati altrove anche contro la volontà italiana. Il secondo: il Fondo sarà europeo solo nella forma perché il Parlamento europeo non avrà alcun potere di controllo e la Commissione europea sarà chiamata a svolgere un ruolo puramente notarile. Purtroppo sono state ignorate le nostre proposte per una indispensabile riforma del MES che sono state confermate dal voto del Parlamento europeo. E questo non rappresenta certamente un fatto positivo. Per queste ragioni quindi Forza Italia non voterà in Parlamento per questa riforma del MES. La riforma in questione – conclude Berlusconi – non ha nulla a che vedere con l’utilizzo dei 37 miliardi destinati alla lotta contro il COVID”.
E scoppia la protesta e il malessere dei parlamentari azzurri, spiazzati dalla scelta di Silvio Berlusconi di votare contro la riforma del Mes. Subito dopo la nota del Cavaliere, in linea con le tesi della Lega, le chat di Forza Italia sono esplose. In molti hanno ricordato come per mesi Fi si sia battuta a favore del Mes, tanti di loro fanno anche parte dell’intergruppo favorevole al Mes. Quindi hanno chiesto un chiarimento immediato alle due capigruppo, che però – a quanto si apprende – avrebbero deciso di rinviare un confronto. Tenerlo oggi avrebbe comportato il rischio di spaccare i gruppi.
“Chiunque in Parlamento approverà questo oltraggio e danno per l’Italia – ha scritto Salvini su Facebook – e le generazioni future, si prende una grande responsabilità. Se lo fa la maggioranza, non mi stupisce. Se lo fa qualche membro dell’opposizione, finisce di essere compagno di strada della Lega, perché si ipoteca il futuro dei nostri figli per i prossimi 30 anni mettendolo in mano a qualche burocrate che sta a Bruxelles”.