Operazione dei Carabinieri nella mattina contro il clan Mascitelli. Sono state 21 le persone obiettivo di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea. A mettere in atto l’operazione i Carabinieri della Compagnia di Castello di Cisterna. Le ipotesi di reato: associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, della commissione di reati in materia di armi, contro il patrimonio e la persona. Si tratta di indagati ritenuti vicini al gruppo camorristico facente capo a Bruno Mascitelli, detto “O’Canotto”, ritenuto contiguo al clan Sarno operante nel quartiere Ponticelli di Napoli e nei paesi dell’Area Vesuviana.

Proprio nell’area orientale di Napoli, secondo le indagini, Mascitelli avrebbe potuto contare sui referenti locali che gestivano le piazze di spaccio nei quartieri “ex lege 219” di Castello di Cisterna e Pomigliano d’Arco. Le attività investigative si sono servite di intercettazioni e tecniche tradizionali oltre che di dichiarazioni di collaboratori di giustizia. L’indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Napoli e condotta dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Castello di Cisterna, ha documentato le dinamiche criminali in essere nei territori di Castello di Cisterna e Pomigliano d’Arco.

Le agenzie di stampa insistono nel sottolineare che Bruno Mascitelli è padre di Giorgio, noto per essere il manager del cantante neomelodico Tony Colombo. Fecero molto discutere le nozze di quest’ultimo, l’anno scorso, a Napoli, con Tina Rispoli, vedova di un capoclan di camorra. Venne aperta l’inchiesta sull’utilizzo di piazza del Plebiscito per un concerto e per un concerto con giocolieri e banda in città. La bufera esplose per i permessi. Giorgio Mascitelli non è comunque destinatario di alcuna ordinanza.