Esplode forno in una centrale nucleare. Non c’è fuga radioattiva

Esplode in Francia un forno presso il sito nucleare di Marcoule, a circa 30 km da Avignone e provoca la morte di una persona e il ferimento di altre quattro. Il Commissariato dell’energia atomica (CEA) assicura che per il momento “non c’è stata fuga radioattiva all’esterno”. I vigili del fuoco hanno comunque eretto un perimetro di sicurezza intorno alla centrale, a causa del rischio di fughe. E in Italia subito scatta l’allarme perché il sito nucleare si trova a pochi passi dal confine con Liguria e Piemonte. In una nota dell’ASN, l’autorità per la sicurezza nucleare francese, conferma che l’incidente non ha causato nessuna fuga radioattività o chimica all’esterno dell’impianto. Per gli esperti dell’Associazione Italiana Nucleare, l’esplosione di oggi non riguarda una centrale nucleare, ma un impianto per il trattamento del combustibile nucleareAnche per Emilio Santoro, dell’Enea l’incidente “non riguarda la centrale nucleare“. “L’esplosione – ha aggiunto l’esperto italiano – è avvenuta in un impianto per il ritrattamento del combustibile“.  “La causa dell’incidente al momento non è nota” e  “probabilmente si è trattato di un effetto prodotto da una cattiva gestione o dall’anomalia all’interno di un forno” ha osservato Santoro. Gli esperti dell’Enea e dell’Associazione Italiana Nucleare sostengono che quello avvenuto oggi non può essere considerato un incidente nucleare, ma “un incidente di tipo convenzionale”. Il governo francese assicura che “non c’è stata fuga radioattiva”. “Sul sito nucleare non è stata fatta nessuna evacuazione né isolamento di lavoratori della centrale dove è avvenuto l’incidente”, precisa in una nota il ministero dell’Interno. Infatti a  Marcoule non c’è nessun reattore nucleare attivo. Nonostante le rassicurazioni delle autorità parigini in Italia è massima allerta per la vicinanza del sito nucleare a Liguria e Piemonte. Il capo della Protezione civile nazionale, Franco Gabrielli, conferma che non ci sono fughe radioattive e “la situazione è sotto controllo”. E “nella malaugurata circostanza che si possano verificare fughe radioattive, sarebbero comunque ridotte perché non fuoriuscite dal reattore della centrale“, rassicura Gabrielli. Nonostante queste parole rassicuranti, la Protezione Civile in Piemonte é in massima  allerta. I tecnici dell’Arpa sono al lavoro con un monitoraggio costante, in grado di registrare l’ eventuale più piccola variazione di radioattività. Al momento non si segnala alcuno scostamento dai valori normali, ma in ogni caso non sarebbero possibili prima di 24-48 ore. Prima della mezzanotte di oggi sarebbe difficile riuscire a captare delle variazioni.  La situazione è analoga a quella che si creò con la nube di ceneri del vulcano Grimsvoth, in Islanda e non è detto che eventuali fughe radioattive si orientino verso il Piemonte o la Liguria e non in altre parti d’Italia o dell’Europa. La centrale di Marcoule possiede 3 reattori UNGG (una versione francese del Magnox inglese) da 79 MW. Dal 1970 il sito è utilizzato soprattutto a scopi di ricerca e per il trattamento sia del combustibile nucleare, sia dei materiali che sono venuti a contatto con ambienti contaminati.

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