Un comunicato secco dell’Udc: “Restiamo nel centrodestra”. Crolla così l’illusione di mettere insieme a Palazzo Madama un drappello di “costruttori“ non solo numericamente significativo ma anche politicamente credibile. Pure le tre defezioni che si immaginavano tra le fila azzurre sono incerte, per giunta Riccardo Nencini ha deciso di restare con Renzi. Per tradurlo in cifre: i voti a favore di Conte stanno tra i 151 e i 155 (gli ex M5s De Falco e Ciampolillo si vanno ad aggiungere ai 14 esponenti del gruppo misto che già votavano la fiducia). Pochi, pochissimi. Tanto che spunta la tentazione a Palazzo Chigi di evitare il passaggio al Senato per dimettersi dopo aver incassato la fiducia alla Camera.