epa08945808 Italian Premier Giuseppe Conte addresses the Lower House of the Parliament in Rome, Italy, 18 January 2021. Conte appealed to the Lower House for support in order to keep his government alive after Matteo Renzi's Italia Viva (IV) party triggered a crisis last week by pulling his party's ministers from the cabinet. EPA/ROBERTO MONALDO / POOL

Crisi Governo, Conte vuole rottamare Renzi. La sfida decisiva è al Senato. Numeri in bilico

Da rottamatore a rottamato il passo potrebbe essere decisamente breve. Dopo aver incassato, nella giornata di ieri, la fiducia alla Camera con 321 sì, il Presidente del Consiglio Conte si presenta oggi al Senato dove si gioca la vera partita nel duello con il leader di IV Matteo Renzi.

La strategia del Premier è chiara: per ora ha schivato il colpo ma ha messo la mano sulla canna del fucile preparando quello del ko politico, proprio come accadde con l’altro Matteo: Salvini che si è dovuto accomodare all’opposizione.

L’esito finale, comunque, non è affatto scontato e tutti gli scenari sono aperti anche perchè a Palazzo Madama i numeri sono sul filo.

Si cerca, dunque, quello che da giorni è stato ribattezzato il gruppo di costruttori in grado di garantire una maggioranza assoluta a Palazzo Madama, dove di fatto si giocherà la vera partita. Grazie all’astensione di Iv, però, potrebbe anche bastare una maggioranza relativa, sufficiente per tenere in piedi il Governo ma non a risolvere i problemi. I numeri sono risicati (al momento si aggirano in una “forchetta tra 151 e 154 anzichè i 161 necessari) e un risultato al di sotto delle aspettative, metterebbe Conte seriamente nei guai.

Non a caso, ieri, nel corso del lungo intervento davanti ai deputati, durato oltre un’ora, è arrivato l’appello del Presidente del Consiglio alle forze parlamentari con visione europeista che “hanno a cuore le sorti dell’Italia: aiutateci a ripartire, aiutateci a sanare la ferita provocata dalla crisi“, ha detto apertamente.

Italia Viva, intanto, sembra essere orientata a confermare l’astensione anche se – stando alle indiscrezioni – qualcuno sarebbe tentato dal No alle comunicazioni.  Le opposizioni, compatte, hanno invece chiesto al Premier di fare un passo indietro. Particolarmente duro l’intervento di Giorgia Meloni (FI): “Da Conte un delirio di onnipotenza“, ha detto.

Allo stato, i margini per una ricucitura con Renzi sembrano decisamente stretti. Ieri, il Premier Conte – che non ha mai citato apertamente Matteo Renzi – ha ribadito che innescare la crisi durante la pandemia è stato un atto di “grave irresponsabilità.”. C’era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? “No”, ha detto il Presidente del Consiglio.

Sono 45 i senatori iscritti per intervenire durante il dibattito che seguirà le comunicazioni del presidente del Consiglio. Tra loro c’è anche Matteo Renzi, il leader di Italia Viva che ha di fatto creato la spaccatura nell’esecutivo. Gli interventi per le dichiarazioni di voto sono invece otto, e tra loro è previsto anche quello di Matteo Salvini.

Dopo un minuto di silenzio per rendere omaggio a  Emanuele Macaluso, deceduto nella notte, sono iniziate le comunicazioni del premier.

Conte ha esordito illustrando il lavoro svolto dall’esecutivo a partire dal 2019 e soprattutto nel corso del 2020, per far fronte all’emergenza sanitaria sopravvenuta con la pandemia di Covid-19, riproponendo quanto detto alla Camera ieri.

Il premier ha rievocato il “progetto di Paese di quei 29 punti” che hanno costituito i fondamenti del governo giallo-rosso nel 2019, sottolineando che “c’era una visione e una forte spinta ideale, un chiaro investimento di fiducia”.

Ma il progetto del governo è stato letteralmente stravolto e scombussolato da “un uragano” che “sta sconvolgendo il nostro destino collettivo”, cioè la pandemia di Covid-19, che ha costretto anche la politica “a misurarsi con scienza e tecnica per rispondere a emergenza e crisi economica”.

L’Italia è stato il primo Paese in Occidente a far fronte all’emergenza, ha ricordato Conte; “siamo stati costretti a introdurre misure restrittive dei diritti della persona, seguiti poi dagli altri Paesi”.

Conte ha sottolineato l’impegno del governo nell’”operare delicatissimi, faticosissimi, bilanciamenti dei principi e dei diritti costituzionali. In questi mesi così drammatici, pur a fronte di una complessità senza precedenti, questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo certamente anche con fatica convergenza di vedute e risolutezza di azione, anche nei passaggi più critici”.

“Abbiamo coltivato un costante e serrato dialogo con tutti i livelli istituzionali – ha detto Conte – a partire dalle Autorità regionali sino a quelle comunali, nella consapevolezza che solo praticando indefessamente il principio di ‘leale collaborazione’ sarebbe stato possibile perseguire strategie di intervento efficaci, considerato a tacer d’altro che le competenze in materia di gestione sanitaria sono rimesse primariamente alle Regioni”.

Ma la pandemia, per Conte, ha avuto anche un altro risvolto: “Con la sua sofferenza, il Paese si è unito. Si è elevato il senso di unità del governo, si sono elevate le ragioni dello stare insieme“.

Conte ha poi osservato come gli attacchi alla maggioranza abbiano reso difficile governare il Paese: “Continue pretese, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza. Di qui le accuse, a un tempo di immobilismo e di correre troppo, di accentrare i poteri e di non aver la capacità di decidere. Vi assicuro che è complicato governare con chi mina continuamente un equilibrio politico pazientemente raggiunto dalle forze di maggioranza”.

Il premier ha anche fatto esplicito riferimento agli “attacchi mediatici molto aspri e a volte anche scomposti“, riferendosi alle stoccate del leader di Italia Viva, ma senza nominarlo.

Poi la svolta per il futuro: “Adesso bisogna voltar pagina. Questo Paese merita un governo coeso, dedito a tempo pieno a lavorare esclusivamente per il benessere dei cittadini e per favorire una pronta ripartenza della nostra vita sociale e una incisiva ripresa della nostra economia”.

Conte ha tracciato i solchi per le future tappe del governo, qualora superasse la prova al Senato: “Il piano di distribuzione dei vaccini sta procedendo spedito. Siamo i primi nell’Unione europea, ma dobbiamo continuare a lavorare con la massima determinazione, in attesa che si rendano disponibili i nuovi vaccini e di potere sperimentare le nuove terapie monoclonali. Nei prossimi mesi sarà importante rafforzare la politica di testing“.

“Occorre introdurre una riforma che valga a razionalizzare il sistema degli ammortizzatori sociali e solide proposte di politiche attive del lavori. Marzo è già domani”, ha detto Conte, ricordando che il blocco dei licenziamenti scade il 31 marzo.

Il premier ha poi commentato con entusiasmo la notizia che Procida sarà capitale della cultura nel 2022, facendo un riferimento al romanzo di Elsa Morante, “L’isola di Arturo”, ambientato proprio sull’isola partenopea.

Similmente a quanto fatto durante l’intervento alla Camera, Conte ha espresso sostegno alla presidenza Biden.

Dopo il velato attacco a Renzi, e al “grave gesto di irresponsabilità” che ha comportato questa fase di instabilità, il premier Conte ha concluso il suo discorso, al termine del quale si è sollevato un applauso ma anche fischi. La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha richiamato all’ordine.

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