Pensioni, Quota 100: mini-proroga per scongiurare lo scalone?

Chiusa la sperimentazione su Quota 100 – opzione che resta comunque disponibile per tutto il 2021 – il confronto prosegue su come evitare l’effetto scalone al termine della stessa.

Post Quota 100

Le regole di Quota 100 consentono attualmente l’accesso alla pensione anticipata con almeno 62 anni di età e 38 anni di versamenti, ma la risposta dei lavoratori è stata al di sotto delle attese. Motivo per cui, già da settimane, circolano diverse ipotesi di riforma previdenziale, da Quota 102 a Quota 41 passando per diverse altre sfumature.

Ipotesi Quota 102

Stando all’ipotesi di riforma più accreditata, la nuova flessibilità si baserebbe su una Quota 102, ma con un criterio anagrafico peggiorativo. Si passerebbe infatti dai 62 ai 64 anni di età, mentre resterebbe fermo il parametro contributivo dei 38 anni.

L’idea di prolungare Quota 100

In assenza di interventi tempestivi, con la fine di Quota 100 si andrebbe a creare uno scalone per cui il pensionamento sarebbe accessibile solo a partire dai 67 anni di età. Svolta che avrebbe evidentemente un carattere impopolare, tanto che il Partito democratico, da sempre ostile a Quota 100, starebbe pensando a una mini-proroga della misura. A darne notizia sono Davide Colombo e Marco Rogari sul Sole 24 Ore:

“Al di là delle promesse dell’attuale esecutivo dimissionario, il cantiere della nuova riforma è praticamente fermo da mesi”, hanno scritto i due cronisti, “con il trascorrere del tempo, comincia a circolare con sempre più insistenza l’ipotesi di una mini-proroga, almeno fino ai primi mesi del 2022”.

Rinviare anche di qualche mese l’addio a Quota 100 ritarderebbe di qualche tempo il confronto con le insidie dello scalone, ma, allo stesso tempo, potrebbe aprire nuovi conflitti con la Commissione europea, con la quale ci sarà un continuo confronto per l’erogazione dei fondi del Recovery fund.

“La Commissione Ue, che ha nel mirino ‘Quota 100’ fin dal suo concepimento così come lo stop fino al 2026 dell’adeguamento automatico all’aspettativa di vita dei trattamenti anticipati, considera di fatto il ritorno al solco della riforma Fornero come una delle condizioni implicite per gestire in autonomia i 209 miliardi di aiuti europei”, afferma il Sole 24 Ore, prefigurando nuove tensioni con l’Europa.

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