Ad aggiungere sofferenza ai figli, ai famigliari e alle ex compagne di vita di Diego, l’ultimo video diffuso, l’ultimo prima della sua morte, in cui Maradona parlando al neurochirurgo Leopoldo Luque spiegava come si sentisse subito dopo l’operazione: “Sono ammaccato, ma va tutto bene”.
Il filmato di Maradona con Veronica Ojeada
Questo breve filmato ritrae Maradona nella cucina della villetta alla periferia di Tigre, dove si era trasferito per la convalescenza, al fianco dell’ex compagna Veronica Ojeda. Il suo modo di parlare è lento e in testa ha ancora la medicazione per l’intervento chirurgico che aveva portato alla rimozione di un ematoma subdurale al cervello, avvenuto alla clinica Ovidos di Buenos Aires.
“Sai che non mi piacciono le intimità, ma quando sono con gente buona esco dalla mia tana”, dice ancora il campione mentre saluta il neurochirurgo, al centro delle indagini con la psichiatra Agustina Cosachov.
Il video assume una valenza ancora più inquietante se lo si associa, poi, alle indiscrezioni relative ai messaggi proprio del medico. Luque, da quanto emerso nelle ultime ore, sarebbe autore di un audio dai contenuti controversi in cui apostrofa il paziente, nello specifico El Diez, con parole sprezzanti parlando della chiamata ricevuta per l’arresto fatale di Diego, mentre riferendosi a Jana, una delle figlie di Maradona che insisteva per il ricovero in una struttura specializzata, arriva a liquidarla come “co***ona”.
L’amarezza e la rabbia che hanno colto Dalma, primogenita del Pibe de oro e dell’ex moglie Claudia Villafane, che ha espresso su twitter la frustrazione per non essere riuscita a intervenire e ad allontanare Luque e con lui l’avvocato Matias Morla, a cui imputa notevoli responsabilità.
L’inchiesta su Luque e le novità sul certificato
Proprio sulle conversazioni WhatsApp, la procura sta indagando e verificando la sequenza degli avvenimenti per fornire ricostruzioni veritiere e attendibili da quanto accaduto, prima della scomparsa di Diego. Da queste conversazioni, centrali nelle indagini al pari dei documenti acquisiti nel corso delle perquisizioni negli ambulatori, sarebbero emersi dettagli decisivi soprattutto nel delineare i ruoli dei medici che hanno assistito Maradona, Leopoldo Luque e Agustina Cosachov.
Anche la psichiatra Agustina Cosachov, secondo quanto riporta il quotidiano argentino La Nacion, sarebbe nel mirino degli inquirenti per falso ideologico per aver falsificato, secondo quanto ricostruito, un certificato nel quale attestava che il suo paziente era “vigile, orientato nella persona, nel tempo e nello spazio”.
Il certificato in questione è esibito dall’autorevole sito argentino anche on line, a dimostrazione della acquisizione di una componente decisiva per ricostruire l’evolversi delle indagini. Non solo: La Nacion illustra le conseguenze, sul piano penale, di un simile reato, qualora fosse accertata la responsabilità della psichiatra che annoverava tra i suoi pazienti anche Maradona.
Maradona: cuore grande, animo fragile
Un Maradona fragile, quasi vulnerabile in questo contenuto che Veronia Ojeda, sua ex compagna e madre del piccolo Diego Fernando, avrebbe poi inviato al neurochirurgo. E che si chiude con un saluto cordiale, anche se in notevole difficoltà in una dimora quasi improvvisata. Nonostante avesse ottenuto prestigio, contratti e celebrità planetaria grazie al suo talento irripetibile, Diego finiva lì, in una sala giochi con un bagno chimico a sua disposizione. El Diez, colui che aveva conquistato il mondo con un pallone.