Seppure a porte chiuse
non si fermano, anzi si evolvono e moltiplicano,
i progetti e gli allestimenti degli spettacoli
annunciati dal Teatro di Napoli diretto da Roberto Andò
destinati a mantenere vivo il contatto con gli artisti
ma soprattutto con il pubblico
Parallelamente e oltre la messa in scena di Piazza degli Eroi, il testo di Thomas Bernhard diretto da Roberto Andò (che ha debuttato in prima assoluta e con grande successo su Rai5 lo scorso 23 gennaio con replica il 24), dietro i sipari e negli spazi dei teatri Mercadante e San Ferdinando gestiti dal Teatro di Napoli, sono continuati e proseguono i lavori di allestimento dei titoli previsti dalla programmazione. Una programmazione impossibilitata a farsi spettacolo pubblico, dal vivo, perchè ancora sottoposta alle disposizioni governative anti-covid, che tutto il teatro italiano si augura possano terminare quanto prima. Ciononostante, seppure a porte chiuse, molte sono le attività iniziate, i lavori realizzati e in corso di allestimento che lo Stabile e gli artisti coinvolti hanno voluto mantenere e che in diverse modalità e soluzioni verranno proposti al pubblico, attraverso gli strumenti che la “rete” consente di utilizzare, con l’intento di mantenere vivo e costante il rapporto tra il teatro e il suo pubblico, in attesa della riapertura delle sale.
Tra i progetti previsti in questa difficile Stagione è proseguito ed è in corso quello destinato alle giovani compagnie ed artisti under 35 campani, ovvero il Premio Leo de Berardinis, del quale sono pronti i 14 studi realizzati dalle 14 compagnie ammesse alla seconda fase delle selezioni; studi che ora passeranno al vaglio della giuria (composta da Roberto Andò, Viola Ardone, Mimmo Basso, Maurizio Braucci, Ippolita di Majo, Davide Iodice), per la scelta dei tre progetti vincitori di questa prima edizione del Premio, con la successiva loro produzione e messa in scena e i debutti previsti due al Mercadante e uno al Museo Madre.
I 14 studi verranno trasmessi in differita streaming a partire da giovedì 18 febbraio sui canali social del Teatro.
Altro importante lavoro è il documentario inedito dal titolo Prenditi cura di me che il regista Lucio Fiorentino ha realizzato intorno allo spettacolo Spacciatore. Una sceneggiata, diretto da Pierpaolo Sepe che lo ha allestito al Teatro San Ferdinando, dove sarebbe dovuto andare in scena il 22 dicembre scorso. «Un progetto – spiega Lucio Fiorentino a proposito del suo video – che nasce dal necessario incontro col pubblico, un lungo abbraccio tra chi è sulla scena e chi partecipa in platea. Un viaggio nelle radici popolari di questo incontro tramite la sceneggiata, in un tempio del teatro napoletano classico. Un incontro per ora mancato nel tempo degli abbracci mancati e dei teatri chiusi. Per sottolineare che il teatro o è amore per il pubblico o non è».
Il documentario – visibile sui canali social del Teatro sabato 20 febbraio della durata di 29’ e 44” – si avvale delle integrazioni animate di Mad Entertainment (ideazione di Dario Sansone, supervisione di Ivan Cappiello, animazioni di Marica Maringolo).
Per quanto riguarda lo spettacolo Spacciatore. Una sceneggiata di Pierpaolo Sepe, è in definizione la data della sua visione integrale in streaming come anteprima alla sua visione a teatro alla riapertura.
Ancora al San Ferdinando in questi giorni il regista Alfonso Postiglione sta girando un vero e proprio film de La vita nuda, il testo tratto da alcune Novelle per un anno di Luigi Pirandello su drammaturgia di Antonio Marfella, Dario Postiglione e Alfonso Postiglione, il cui debutto era previsto al San Ferdinando lo scorso 21 gennaio, interpretato da Chiara Baffi, Marta Cortellazzo Wiel, Giandomenico Cupaiuolo, Gennaro Di Biase, Fabiana Fazio, Flavio Francucci, Lorenzo Parrotto. Dello spettacolo, Postiglione sta realizzando una versione video che ha per set tutto il teatro di Piazza Eduardo De Filippo. «La vita nuda non è teatro – afferma infatti Postiglione – ma lo attraversa per andare poi a definirsi all’interno di una cornice audiovisiva. Una sorta di film-drama, al cui centro alcune pirandelliane novelle per un anno. Cinque storie, per ventitre personaggi, per sette attori. Arte come grande risorsa e al tempo stesso mera illusione dell’uomo, suo rapporto ossessivo con la morte, visione post-umana della vita, alcuni dei temi in gioco. Tra le maglie del discorso, fanno capolino alcuni animali, latori di una memoria ancestrale, di uno stato puro del pensiero, che l’uomo moderno, forse, non è più capace di cogliere». Anche questo progetto video si è arricchito della preziosa collaborazione della factory creativa Mad Entertainment di Luciano Stella e Maria Carolina Terzi.
Infine, al Mercadante, il regista Davide Iodice ha iniziato le prove di Hospes-itis il testo che ha rivelato il talento drammaturgico del giovane Fabio Pisano. Anche di questo lavoro verranno raccontate in rete le tappe e le fasi del suo allestimento.
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