Il futuro governo dovrà ‘rimodulare il calendario scolastico’ dell’anno in corso, per recuperare i numerosi giorni persi. E’ uno dei punti che Mario Draghi avrebbe posto in cima all’agenda di governo, nei colloqui con i partiti. Il premier incaricato avrebbe inoltre sottolineato che bisogna evitare che ci siano quest’anno molte migliaia di cattedre vacanti come lo scorso anno. Alla ripresa dopo l’estate.
In tutto sarebbero otto i punti – o meglio macro aree – che Draghi ha elencato alle delegazioni delle forze politiche incontrate a Montecitorio per il secondo giro di consultazioni. Un colloquio in cui il premier ha disegnato un programma di ampio respiro compreso l’obiettivo di maxi riforme, connesse al Recovery: pubblica amministrazione, giustizia civile e fisco.
Draghi mette insieme i tasselli di quello che sarà il suo governo – sanità, ambiente e scuola alcuni capisaldi- punta a giurare in settimana, sullo sfondo il voto, non secondario, della base grillina chiamata a pronunciarsi sulla piattaforma Rousseau: il responso arriverà entro domani. I tempi del nuovo governo restano un’incognita, nella migliore ipotesi venerdì potrebbe esserci l’insediamento a Palazzo Chigi. Subito un nodo da sciogliere e di non poco conto. Scade lunedì prossimo, 15 febbraio, il divieto di spostarsi tra Regioni diverse, anche tra quelle in fascia gialla. Draghi dovrà decidere se prorogare il divieto o allentare le maglie della stretta anti-Covid.
Ma il governo guidato dall’ex numero uno della Bce dovrà entrare subito nel vivo dell’emergenza economica, e dalla sua ha un ‘tesoretto’ di quasi 32 miliardi di euro lasciato in dote dal governo Conte. Si tratta della richiesta di scostamento di bilancio votato in un Cdm del 14 gennaio scorso, poi approvata dal Parlamento.
Di quei 32 miliardi il governo uscente ha speso solo briciole – poco più di 200 milioni- per rinviare a fine febbraio lo stop alle cartelle esattoriali. Niente ristori cinque, anche se Conte e i suoi avrebbero potuto gestirli come affari correnti, vista l’emergenza. Lì avrebbero trovato spazio anche le misure per la Cig, la sanità, gli enti locali, la scuola e i trasporti. Si è deciso di agire diversamente e ora la palla resta nella metà campo di Draghi. Che dovrà decidere se e come spenderli, perché nulla al momento appare scontato.
Il primo dei punti che il presidente incaricato ha sottoposto alle delegazioni delinea la collocazione dell’esecutivo che Draghi ha definito ‘convintamente europeista’ nelle scelte e anche nelle sfide future.
Oltre alla emergenza pandemica, già prima del Covid, c’era quella ambientale e questa emergenza sarà di riflesso in tutti i punti del programma. Poi il terzo punto ovvero la campagna vaccinale Draghi avrebbe definito come ‘l’emergenza più imminente’ per riprendere lavori e consumi. Quindi l’emergenza economica che ‘riguarda soprattutto il lavoro’. Il premier incaricato avrebbe detto che ‘si aspetta una ripresa ma che sarà molto lenta’ e quindi, avrebbe aggiunto, occorre ‘tutelare le persone che non avranno il lavoro’.
Draghi ha parlato tanto dell’ambiente, del lavoro e delle imprese e lì ha detto che bisogna evitare di erogare contributi a fondo perduto, ma bisogna finanziare le imprese per consentire a loro di poter riprendere l’attività una volta superata la crisi.
Ma non solo l’emergenza per le imprese. Visto che molte sono indebitate, Draghi avrebbe detto a rappresentanti dei partitiche occorre pensare a ‘qualcosa anche per le banche’. Infine, infrastrutture e l’apertura dei cantieri. Ultimo punto, connesso al Recovery, ‘tre grandi riforme: pubblica amministrazione, giustizia civile e fisco’.
Il presidente incaricato ha fatto riferimento a tre riforme di fondo che sono quelle che ci chiede la Commissione europea: il fisco, la burocrazia e la giustizia.
Mario Draghi, come detto, durante le consultazioni con i vari gruppi parlamentari, ha detto che bisogna ‘rimodulare il calendario scolastico’ dell’anno in corso.
Secondo Draghi la scuola non è che si sia fermata del tutto durante la pandemia, ma è fuor di dubbio che gli alunni hanno dovuto fare a meno di parecchio tempo didatticamente importante. Dunque, secondo il ragionamento del Professore, si dovrà recuperare il terreno perduto nei prossimi mesi. Non solo: è opportuno anche che ci si organizzi in anticipo, così da arrivare a settembre con una ripartenza senza incognite.
Draghi ha condiviso un primo ragionamento su cose strutturali, che hanno a che fare con il calendario scolastico per prepararsi per tempo a settembre dell’anno prossimo. E c’è un lavoro da fare in questi mesi per riprendere il prima possibile a fare scuola.
Draghi pare che abbia lasciato capire che ci sarebbe l’obbiettivo di prolungare il calendario scolastico, come riporta il ‘Corriere della Sera’. Ciò significa che le lezioni potrebbero essere procrastinate fino al periodo estivo.
‘Se si tratta di un prolungamento moderato, lo si può anche prendere in considerazione. È chiaro che non si può pensare di far stare alunni e docenti a scuola tutta l’estate’, ha commentato il presidente dell’Associazione nazionale presidi Antonello Giannelli che ha aggiunto: ‘Tuttavia, per ora è prematuro parlarne. Faremo una valutazione quando i dettagli dell’ipotesi saranno chiari’.
Draghi ha anche parlato delle cattedre vacanti, che non sono poche nel sistema scolastico italiano. A settembre 2020 le cattedre scoperte erano circa 50mila. Poi in autunno è partito un concorso straordinario, sospeso e poi ripartito a gennaio, che ha avuto il fine di stabilizzare quei prof con più di 36 mesi di servizio. Per quel che concerne i concorsi ordinari invece tutto è bloccato per via dell’emergenza sanitaria.
Dunque non solo economia e finanze tra le priorità dell’ex numero uno della Bce. Anche il tema scuola è una delle massime priorità.
Ieri, con il via libera dei medici anche il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi si è recato a Roma.
‘Faremo la nostra parte con lealtà e spirito costruttivo, mettendo da parte calcoli elettorali per pensare al bene del Paese. L’Italia saprà risollevarsi’, ha dichiarato Silvio Berlusconi dopo aver incontrato l’ex numero uno della Bce: ‘Ho confermato al presidente incaricato il sostegno di Forza Italia con la sollecitazione di fare scelte di grande profilo tenendo conto delle indicazioni dei partiti, ma decidendo in piena autonomia’.
‘Abbiamo particolarmente apprezzato la collocazione europeista del nuovo governo’, ha fatto sapere il segretario del Pd Nicola Zingaretti, al termine dell’incontro con il premier incaricato Mario Draghi: ‘Posso dire che siamo veramente molto soddisfatti del contributo, dei contenuti e delle linee guida alle quali il professore sta lavorando. Tra le riforme, quella fiscale è importante, con pilastri indicati di progressività fiscale, rifiuto di proporre nuove tasse, rifiuto della cultura dei condoni come soluzione di questo tema che sarebbe sbagliata. E attenzione alla fiscalità sul lavoro’.
Zingaretti non ha posto alcun veto sulla futura squadra di governo: ‘Squadra di governo e profilo li decide Draghi’. Dall’altro lato il leader dem sottolinea che il Pd ‘è alternativo alla Lega’ e pensa che il medesimo approccio sia ‘condiviso anche dalla Lega’.
Siamo e rimarremo forze alternative – ha spiegato – e per questo abbiamo detto nessun veto a prescindere. Il punto è verificare quale perimetro programmatico e parlamentare il governo dovrà avere, è la valutazione che deve fare Draghi ed è il cuore di questi colloqui’.
La deputata Giorgia Meloni ha dichiarato in conferenza stampa che durante l’incontro con Mario Draghi la sua delegazione ha parlato esclusivamente di programmi. Al premier incaricato la presidente di Fratelli d’Italia ha chiesto di introdurre un assegno universale unico per tutti i lavoratori in difficoltà e l’abolizione del Cashback di Stato e della Lotteria degli scontrini per liberare quasi 5 miliardi di euro da destinare alle aziende in crisi.
Giorgia Meloni ha dichiarato inoltre di aver chiesto al futuro premier di non operare attraverso i Dpcm che limitano la ‘libertà delle persone’.
Critica la posizione di FdI anche riguardo l’emergenza sanitaria, con un dossier sul commissario DomenicoArcuri e sull’investimento di milioni di euro sulle’primule’, i nuovi centri vaccinali anti Covid. Al posto delle nuove strutture, ha spiegato Giorgia Meloni, si potrebbero utilizzare le tende di Protezione civile e Croce rossa, e tutte le strutture che non possono essere utilizzati oggi per gli eventi con pubblico.
Giorgia Meloni ha fatto sapere in conferenza stampa che Mario Draghi non intende alzare le tasse. Riguardo la vocazione atlantista ed europeista del prossimo governo, ha precisato che andrebbero introdotte delle nuove norme fiscali che riguardano le multinazionali e i colossi digitali. FdI ha chiesto inoltre un cambiamento nella gestione dei rapporti con la Cina.
La leader di Fratelli d’Italia ha spiegato che il suo partito non voterà la fiducia al nuovo governo, diventando di fatto l’unico gruppo parlamentare fuori dalla maggioranza, senza però tirarsi indietro su proposte su cui si troverà l’accordo.
‘Vogliamo che l’Italia sia protagonista in Europa. Ci interessa che si facciano gli interessi nazionali in Ue. No a austerità, ed è condiviso. No a un patto lacrime e sacrifici’. Così Matteo Salvini dopo aver incontrato Draghi: ‘Non abbiamo parlato di ministri, ma ho ribadito che rispetto ai migranti dobbiamo adottare le politiche di altri Paesi europei, come la Spagna e la Francia’.
Il leader della Lega ha poi dichiarato di aver avuto conferma della disponibilità del premier incaricato a non aumentare le tasse e ha rimarcato di essere pronto ad entrare in un governo che adotti non una politica di austerity, bensì un forte piano di investimenti nei cantieri. ‘Noi siamo per la crescita felice, non per la decrescita infelice’, aggiungendo che l’obbiettivo della Lega è anche quello di diminuire l’Irpef.
Flat Tax? ‘L’unico veto che poniamo è il non aumento delle tasse, Draghi è per un riforma fiscale basata sulla progressività’. Tra le priorità chieste dal Carroccio anche la pace fiscale e l’istituzione di un ministero per la disabilità.
‘Incontro utile, proficuo e positivo’, ha concluso Salvini.