Giorgia Meloni e insulti del prof. Gozzini: ‘Non chiedo provvedimenti disciplinari’


“‘Vacca’ e ‘scrofa’: a esprimersi in questo  modo indegno è  un professore, Giovanni Gozzini, che intervenendo all’emittente Controradio ha insultato e denigrato pesantemente la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.  Gozzini, storico e docente all’Università di Siena, commentava l’intervento alla Camera di Meloni per la fiducia al nuovo governo.

“Per il fatto di aver usato delle parole sbagliate durante la trasmissione sono a porgere le mie scuse a tutti quanti, a Giorgia Meloni per prima e a tutte le persone che si sono sentite offese”, afferma in una nota Giovanni Gozzini, storico e docente all’Università di Siena, in merito a quanto dichiarato, durante la trasmissione ‘Bene bene Male male’ andata in onda venerdì su Controradio, mentre commentava l’intervento alla Camera di Meloni per la fiducia al nuovo governo. “Presento le mie scuse per il linguaggio usato durante la trasmissione – si legge nella nota diffusa da Gozzini -. Non è mio costume, né come ospite storico della trasmissione di Controradio né in altra sede promuovere un linguaggio che non sia più che rispettoso nei confronti di tutti”.

“Condanno con decisione le offese sgradevoli rivolte dal professor Gozzini all’on. Giorgia Meloni”. Lo ha detto il rettore dell’Università di Siena Francesco Frati in merito a quanto dichiarato, con riferimento alla leader di Fratelli d’Italia, da Giovanni Gozzini, storico e docente dell’Ateneo senese, durante una trasmissione radiofonica. Sulla possibilità che possano essere presi provvedimenti il rettore ha aggiunto: “Ci sono organi competenti che valuteranno”.

“Solidarietà a Giorgia Meloni oggetto di una inaccettabile violenza verbale”. Lo afferma la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati in un tweet postato in segno di solidarietà per Giorgia Meloni fatta oggetto ieri di insulti sessisti.

“Gli insulti rivolti a Giorgia Meloni sono intollerabili e inaccettabili. Un linguaggio brutale come quello usato per attaccare la presidente di Fratelli d’Italia va respinto al mittente. A lei va la mia solidarietà”. Lo afferma il presidente della Camera Roberto Fico.

“Esprimo la mia solidarietà a Giorgia Meloni per gli incredibili e inqualificabili insulti ricevuti, ancora più gravi perché venuti da un docente universitario. Fermiamo questo odio e queste vergogne quotidiane. Oggi contro una donna, leader politica, prima a Trieste contro una persona omosessuale vittima di aggressione, anche contro Liliana Segre. Basta”. Così il deputato e Tesoriere del Pd Walter Verini.

“Solidarietà all’amica Giorgia Meloni per gli squallidi insulti ricevuti. Parliamo tanto di cambiare questo Paese, iniziamo riportando il dibattito su toni civili, dentro e fuori dalla politica”, Così scrive il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.

“Che un professore universitario possa liberamente offendere e pesantemente insultare un politico italiano, leader di partito nonché donna, perché evidentemente non ha idee ne’ argomenti, merita una seria riflessione e una ancor più rapida azione. Si può dissentire dalle opinioni, ma la volgarità e la derisione sono scorciatoie indecenti ancor più se usate da un uomo verso una donna. La mia solidarietà a Giorgia Meloni. Chi insulta lei, insulta tutte noi”. Lo dichiara Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia.

“Trasformare il dissenso politico in sessismo, è quello che accade sempre quando si vuole attaccare un politico donna. Non mi rassegnerò mai a questa volgarità e a questo modo di offendere e denigrare “l’avversario”. La mia solidarietà a @GiorgiaMeloni”. Lo scrive, in un tweet, Laura Castelli.

“Sono inaccettabili i gravissimi insulti che Gozzini ha rivolto a Giorgia Meloni. Sono sempre sinonimo di inciviltà e incapacità di accettare che gli altri abbiano idee diverse. Quando però arrivano da un professore universitario, che deve formare giovani, non possiamo tacere e tollerare. Il docente dell’università di Siena dovrà rispondere di quanto ha affermato oggi in ogni sede. È evidente che il clima di violenza, per ora verbale, contro il leader dell’opposizione richiama tempi e metodi oscuri. Piena solidarietà e massimo appoggio al nostro Presidente, colpevole solo di coerenza e lealtà. Attendiamo dalla sinistra ferma condanna nei confronti di queste ignobili parole e un immediato intervento della Ministra Messa “. Lo dichiara il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Francesco Lollobrigida.
“Ringrazio il Presidente Mattarella che mi ha telefonato per esprimermi personalmente la sua solidarietà in seguito agli insulti osceni ricevuti. E’ un gesto che ho apprezzato molto, e che ribadisce con fermezza il limite invalicabile, in una democrazia, tra critica e violenza”. Lo scrive in un tweet Giorgia Meloni.

In un tweet, il portavoce del presidente della Repubblica, Giovanni Grasso, dal suo account personale e rilanciando le parole di Meloni, sottolinea: “Gli auguri di morte a Liliana Segre che si vaccina. Ora questo qui contro l’on. Meloni. Contro le donne è sempre più facile… Non sarebbe ora di smetterla?”.

Giorgia Meloni ringrazia anche Draghi. “Ringrazio il Presidente del Consiglio Draghi, che mi ha telefonato per esprimermi la sua personale solidarietà. Gliene sono grata. Mi auguro che questo brutto episodio, che mi ha vista mio malgrado protagonista, sia utile a difendere uno dei pilastri della democrazia: il rispetto”, scrive su Twitter la leader di Fdi.

«Il rettore ha la mia testa a sua disposizione, il buon nome dell’università prima di tutto». Lo dice Giovanni Gozzini, il professore di Storia dell’università di Siena, al centro della bufera dopo le sue frasi in radio contro Giorgia Meloni, leader di Fdi. Insulti a raffica, offese inaccettabili. «Spero che non ci siano conseguenze gravi, direi di no».  afferma riferendosi alle possibili sanzioni dell’Ateneo di Siena. «Ma era importante che a lui dessi la piena responsabilità».

Giorgia Meloni non chiede cacciate o provvedimenti disciplinari nei confronti del docente che ha usato parole infami nei suoi confronti. “Ringrazio il ministro dell’Università, Maria Cristina Messa, e il rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati, che questa mattina mi hanno chiamato per esprimermi la loro solidarietà. Sono grata al rettore Frati che, a nome dell’università, ha preso le distanze dagli insulti espressi nei mie confronti da un docente del suo ateneo”.

La Meloni  ha voluto marcare la propria distanza dall’ignobile delirio di  Giovanni Gozzini.    Ha ricevuto e sta ricevendo la solidarietà di tutti. In primis dal Capo dello Stato che le ha telefonato personalmente. Da più parti e in maniera trasversale si è chiesto che una persona come Gozzini non possa altro che essere rimossa dall’insegnamento. Una figura professionale come un docente, che per esprimere dissenso non sa usare che termini  spregevoli, cosa ci sta a fare su una cattedra?

“Sia al ministro che al rettore ho detto che non entro nel merito delle valutazioni che l’università di Siena vorrà fare; ma che personalmente non chiedo ci siano provvedimenti nei confronti del professor Gozzini. Mi basta che, una volta tanto, ci si sia trasversalmente resi conto della violenza  che troppo spesso viene usata contro di noi, e contro di me. Stavolta la lezione, il professor Gozzini, invece di impartirla dovrebbe averla imparata“.

L’unica a non esprimere solidarietà a Giorgia Meloni è Selvaggia Lucarelli.

Da Selvaggia, che chiamerò in seguito Scialba,  Lucarelli arriva tutto il veleno possibile contro la leader di FdI. “Non esprimerò alcuna solidarietà a Giorgia Meloni. E non la esprimerò nonostante- come ovvio- mi faccia orrore il linguaggio del professore Giovanni Gozzini”. Inizia così un delirante ragionamento della giornalista editorialista del Fatto, che fa accapponare la pelle. “Perché – pretende di insegnare – l’insulto è odio, ma il linguaggio più subdolamente aggressivo è quello utilizzato per far leva sulle emozioni, sulle paure, sull’ignoranza e sull’identificazione del nemico in chi è fragile e diverso”. Ed è “quello utilizzato costantemente da Giorgia Meloni per la sua propaganda politica, quello masticato e vomitato da buona parte del suo elettorato sui social e fuori dai social”. Che schifo.

In rete si scatena l’inferno,  la deplorano quasi tutti. Un utente delinea la Lucarelli: “Sei sempre in cerca di frasi a effetto che non fanno altro che dimostrare la meschinità che rappresenti”. “Oggi smetto di seguirti”, scrive un altro. “Che donna piccola piccola che sei”. E infine: “Dimostro di essere troppo faziosa come il tuo capo Travaglio”.

Scialba Lucarelli, Scialba l’aretina, di tutti disse mal ma non del Cristo, scusandosi col dir: Non lo conosco…

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