martedì 23 Febbraio 20:18 – di R
L’assedio delle varianti del virus non consente riaperture. Anzi le misure vanno inasprite su quei territori dove si verifica un’impennata di contagi. Queste le linee guida del Comitato tecnico scientifico suggerite al Presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Il premier ha discusso la questione in un vertice con i ministri della Salute Roberto Speranza, agli Affari regionali, Maria Stella Gelmini, e all’Economia, Daniele Franco, e i ministri capo delegazione dei partiti di maggioranza, il presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, e il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo.
La preoccupazione degli scienziati riguarda il nuovo innalzamento della curva di contagio. Sul tema – riferisce Huffington Post – “durante la riunione del Cts è intervenuto il matematico epidemiologo della Fondazione Kessler, Stefano Merler che si è soffermato soprattutto sul rischio legato alla circolazione, sempre più sostenuta delle varianti. Quella inglese in particolare, che ha un aumento di trasmissibilità dal 36 al 68% e che potrebbe diventare prevalente già nel mese di marzo. Di qui l’attenzione necessaria da porre alla base delle valutazioni da fare in vista del nuovo Dpcm, che il governo vuole preparare prima della scadenza, fissata al 5 marzo, del testo attualmente in vigore. E del quale il Cts ha suggerito di confermare l’impianto”.
Non si può riaprire, in sostanza. Né palestre, né piscine, né ristoranti la sera, né sale giochi, né cinema e teatri. Secondo gli esperti per poter dar luogo a queste mitigazioni i contagi devono scendere sotto la soglia di 50 positivi ogni 100mila abitanti. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, farà le sue comunicazioni in Aula al Senato.’ quanto stabilito dalla capigruppo del Senato. E’ prevista una nuova riunione del Comitato tecnico scientifico a cui, a quanto si apprende, dovrebbe partecipare anche il ministro per i Beni e le Attività Culturali Dario Franceschini. Gli esperti del Cts dovranno valutare il protocollo di sicurezza messo a punto dalle associazioni dello spettacolo su cinema, teatri e sale da concerto.