Si sono svolti oggi i funerali di Stato dell’ambasciatore del Congo Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci, uccisi in un agguato in Congo.
Il cardinale vicario di Roma Angelo De Donatis durante l’omelia ha sottolineato la potenza della fede. “Vogliamo che la preghiera per la pace in Congo – ha detto – e in tutte le nazioni lacerate dalle varie forme di guerra e di violenza sia innalzata da tutti noi in cielo; vogliamo che oggi sia un giorno nel quale molti sentano la chiamata ad essere costruttori di pace, alzandosi in piedi, facendo in modo che si realizzi ovunque una fratellanza umana basata sulla giustizia e sull’amore”. “Amare senza cercare moneta di contraccambio – ha continuato De Donatis – impegnarsi senza aspettare che gli altri si impegnino, attendere sapendo che il bene seminato nel pianto porta sempre un frutto di gioia. Amare vale sempre la pena, comunque vada a finire, niente e’ inutile agli occhi del Signore, nulla di cio’ che facciamo per amare, anche la piu’ piccola azione, cade nel vuoto: Dio non lo permette. Tutto quello che questi nostri fratelli hanno seminato e’ nella memoria eterna di Dio”. Dopo il ‘Silenzio’ eseguito all’interno della chiesa, e al termine della cerimonia, le bare sono state portate in spalla dai carabinieri fuori dalla Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma.
Anche il premier Mario Draghi si e’ avvicinato alle famiglie delle vittime, riunite davanti ai due feretri con i carri funebri ancora aperti, all’esterno, dove si e’ anche svolto il picchetto d’onore. All’uscita delle bare, prima che il feretro abbandonasse la chiesa definitivamente, in piazza della Repubblica una piccola folla di cittadini che si erano riuniti ai margini della fontana Esedra ha applaudito assieme a tutti i presenti, altri tenevano in mano un tricolore.