In un post Giorgia Meloni denuncia la gravità delle dichiarazioni dell’uomo delle mascherine, Mario Benotti. Presidente del Consorzio Optel, che nel corso della trasmissione Quarta Repubblica rivela di essere stato messo a conoscenza da Arcuri attraverso Palazzo Chigi di un’inchiesta giudiziaria sull’affaire mascherine.
‘Assurdo! Benotti, collaboratore di alcuni esponenti del Pd, racconta che Arcuri gli avrebbe confessato di essere stato segretamente informato a Palazzo Chigi di un’indagine a suo carico’, scrive su Facebook la leader di Fratelli d’Italia. ‘Rivelazioni inquietanti che gettano ulteriori ombre sulla gestione dell’emergenza. Tutto questo è inaccettabile’.
Le parole di Benotti, giornalista in aspettativa Rai, davanti a un incredulo Nicola Porro non lasciano dubbi. L’imprenditore, collaboratore di ben tre ministri del Pd, racconta il suo rapporto stretto con Arcuri, del quale Fratelli d’Italia chiede da settimane le dimissioni.
Tra l’altro aumenta la – presunta – frattura tra Domenico Arcuri e il nuovo governo Draghi. Il commissario straordinario è risultato il grande assente durante l’ultimo vertice sull’andamento del piano vaccinale in Italia, convocato dal premier e a cui hanno partecipato, tra gli altri, i ministri Giorgetti, Franceschini e Speranza. Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, è stato scelto per rendere conto all’esecutivo dei dati che riguardano i sieri di Pfizer, Moderna e AstraZeneca. Ne dà notizia il Corriere della Sera.
Durante il governo Conte bis toccava a Domenico Arcuri, responsabile del piano e delle forniture, spiegare alla politica i numeri del vaccino anti Covid. Ma il commissario sembrerebbe essere stato escluso da Draghi per la sua nuova cabina di regia per la gestione dell’emergenza coronavirus.
Ci si chiede dunque quale sarà il futuro dell’amministratore delegato di Invitalia. Il mandato di commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 scadrà il 30 aprile. In quella data è prevista la fine dello stato d’emergenza, salvo ulteriori proroghe.
Fino a quel giorno Domenico Arcuri dovrà continuare a occuparsi della distribuzione dei vaccini e degli anticorpi monoclonali ai territori. Non solo. Anche alla fine del mandato, in qualità di ad di Invitalia, sarà coinvolto nella produzione di un siero. La partecipata ha infatti acquisito il 30% del capitale di Reithera, l’azienda romana che ha un farmaco in sperimentazione avanzata e che promette una produzione di 100 milioni di dosi all’anno.
Dalla quota leghista dell’esecutivo è arrivata l’ennesima stoccata al commissario della Protezione civile. Giancarlo Giorgetti, nuovo ministro dello Sviluppo economico, è il nuovo incaricato a prendere accordi con Farmindustria per gestire la produzione italiana di vaccini anti Covid. Pratica di cui si era fatto carico Domenico Arcuri durante il precedente governo, che aveva anche, di fatto, impedito alle regioni di acquistare in autonomia i sieri, causando l’ira dei governatori del Carroccio.
Non è un caso che Matteo Salvini, come riporta il Corriere della Sera, abbia dichiarato pochi giorni fa che Domenico Arcuri ‘è stato nominato monarca assoluto’ dal precedente esecutivo. Tutti i segnali sembrerebbero puntare verso un addio all’incarico di commissario, visto anche lo scandalo dell’acquisto delle mascherine contraffatte. Caso finito in tribunale e per cui sono partiti nuovi arresti. Arcuri è parte lesa nel procedimento, ma non sono mancate le critiche al suo operato per la gestione delle forniture di dispositivi di protezione e siringhe e per il caso dei vaccini truffa.
Altre anomalie comportamentali di Arcuri vengono svelate da Benotti.
L’imprenditore, collaboratore di ben tre ministri del Pd, racconta il suo rapporto stretto con Arcuri. Testimoniato da una fitta rete di messaggi su whatsapp. E riferisce di un incontro, in un bar del quartiere Prati, con Bonaretti. Il dottor Bonaretti, che conoscevo – dice Benotti – ‘perché era stato mio capo di Gabinetto al ministero. Oggi consigliere della Corte dei Conti e collaboratore del commissario all’emergenza covid’.
Benotti racconta di aver ricevuto una telefonata da Bonaretti per un incontro ‘segreto’. Al quale si presenta anche Arcuri. Nel colloquio, l’uomo delle mascherine, viene informato di un’inchiesta in corso. Parole che Fratelli d’Italia non intende far passare sotto silenzio. “Mi viene detto – racconta in trasmissione Benotti – che a Palazzo Chigi sapevano di un’indagine. Forse dei servizi. E quindi mi pregano di interrompere qualsiasi comunicazione con Arcuri. E così faccio’.
Palazzo Chigi – chiede la Meloni – sapeva di un’inchiesta sulle mascherine. Chi ne era a conoscenza? L’allora presidente del Consiglio Conte? O il ministro Speranza?. Un indagato sapeva di essere indagato.
È una vicenda oscura che i cittadini devono conoscere – sottolinea la leader di Fratelli d’Italia –dove sono finiti i soldi spesi dal governo in piena pandemia.
Nella stessa operazione, su ordine del Gip di Roma, è finito agli arresti domiciliari Edisson Jorge San Andres Solis, mentre sono stati interditti dall’esercizio di attività d’impresa e dalla possibilità di ricoprire incarichi o uffici direttivi lo stesso Benotti; l’ad di Microproducts It, Daniela Rossana Guarnieri; Andrea Vincenzo Tommasi, titolare della Sunsky srl e Khouzam Georges Fares.
L’ipotesi di reato è quella di traffico di influenze illecite in concorso e aggravato dal reato transnazionale. Le indagini riguardano gli affidamenti, per un valore complessivo di 1,25 miliardi di euro, effettuati dal commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 a favore di tre consorzi cinesi per l’acquisito di oltre 800 milioni di mascherine di varie tipologia, effettuate con l’intermediazione – non contrattualizzata dalla struttura commissariale – di alcune imprese italiane, cioè la Sunsky. di Milano, la Partecipazioni, la Microproducts IT e la Guernica di Roma.
Per l’attività di intermediazione e dei connessi affidamenti – spiegano gli investigatori – le società hanno percepito commissioni per decine di milioni di euro dai consorzi cinesi risultati affidatari delle forniture dei dispositivi di protezione individuale (in particolare, mascherine chirurgiche e del tipo FFP2 e FFP3″. Le misure cautelari personali fanno seguito ai sequestri preventivi disposti – anche in via d’urgenza – nei giorni scorsi per un importo complessivo di circa 70 milioni di euro.
Dopo aver svelato gli sms, Mario Benotti racconta a ‘Quarta Repubblica’ che dal 7 maggio 2020 è costretto a interrompere i suoi rapporti con Domenico Arcuri, perché lo stesso commissario straordinario all’emergenza lo avrebbe avvisato di un’indagine da parte dei Servizi segreti sulla maxi commessa delle mascherine, saputa attraverso una soffiata ricevuta da Palazzo Chigi.
A sorprendere, però, non è solamente la sua assenza ma il fatto che non sia stato neanche invitato. Il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri, con il nuovo governo, è stato pesantemente depotenziato.
Secondo l’ipotesi investigativa della Procura, Benotti, ‘dopo aver ampiamente lucrato illecitamente per i contratti di fornitura delle mascherine, non pago di quanto sino ad allora ottenuto, aveva intenzione di continuare a proporre ulteriori affari al commissario Arcuri’.
A Quarta Repubblica, il giornalista Rai in aspettativa, indagato per traffico d’influenze nell’inchiesta sulle mascherine cinesi, ha smentito la versione del supercommissario presentando prove inequivocabili: gli sms che si è scambiato con Arcuri.
Nella cabina di regia voluta da Draghi, dove ci sono anche il sottosegretario Roberto Garofoli e il segretario generale Roberto Chieppa, lui non c’è. Non il commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri.