Si trova all’ambasciata americana a Pechino il dissidente cinese cieco Chen Guangcheng, in seguito alla sua fuga dagli arresti domiciliari. Lo ha dichiarato alla Bbc un altro dissidente cinese, Hu Jia. Chen: “è quasi certamente all’ambasciata americana”, ha affermato Hu, “ma non per forza in cerca di asilo politico”. “Dice di voler rimanere qui e combattere, ha aggiunto ancora Jia Chen, ma-non ha mai parlato di ottenere uno status di rifugiato politico”.
Ulteriori notizie arrivano da un comunicato diffuso da China Aid, un’organizzazione cristiana basata in Texas. Secondo l’organizzazione, Chen Guangcheng si trova sotto protezione americana a Pechino. “Colloqui ad alto livello sono attualmente in corso fra funzionari americani e cinesi a proposito dello status di Chen”, riferisce un comunicato del gruppo, guidato da Bob Fu, attivista per i diritti umani e amico di Chen. Nessuna conferma o commento sono giunti da parte americana.
“Questo è un momento di svolta per la diplomazia americana dei diritti umani”, scrive Bob Fu su Twitter. “Data l’ampia popolarità di Chen, l’amministrazione Obama deve schierarsi fermamente con lui o rischiare di perdere credibilità come difensore della libertà e la legalità”, aggiunge Fu.
La vicenda giunge in un momento delicato, alla vigilia della sessione annuale del Dialogo Economico e Strategico Usa-Cina che si terrà a Pechino il 3-4 maggio. A Washington, la portavoce del dipartimento di Stato Victoria Nuland ha schivato le domande dei giornalisti, limitandosi a dire che gli Stati Uniti “sono sempre stati preoccupati per il caso” di Chen. L’ambasciata americana a Pechino non commenta, così come il ministero degli Esteri cinese.
Chen, 40 anni, è un avvocato autodidatta che ha denunciato la sterilizzazione forzata di migliaia di donne cinesi. Ieri si è appresa la sua fuga dagli arresti domiciliari nella provincia orientale di Shandong, dove era confinato dal 2010 dopo aver scontato quattro anni di carcere. A novembre il segretario di Stato americano Hillary Clinton aveva sollevato il suo caso davanti alle autorità di Pechino.