Il ministro Massimo Garavaglia ha esposto le linee programmatiche del suo dicastero in audizione davanti alla Commissione Attività produttive di Camera e Senato. Il settore, che prima della crisi Covid valeva il 13% del pil e 223 miliardi e 4,2 milioni di occupati, ora fa i conti con la crisi più rovinosa della sua storia.
Abbiamo già fatto – spiega Garavaglia – una sorta di due diligence dell’esistente per capire cosa c’è in questo nuovo ministero, che ci trasciniamo dalle esperienze precedenti. Abbiamo trovato risorse importanti, anche ingenti, tante risorse che sono ancora da distribuire. Questo vuoi per mancanza di norme o complicazione stessa delle norme esistenti, vuoi per l’esiguità dell’apparato che finora segue il turismo (un ventina di persone su un settore che cuba il 13% del pil, oggettivamente sottodimensionato), vuoi per la normale burocrazia nel senso peggiore del termine. Abbiamo queste risorse e il nostro obiettivo è distribuirle il più velocemente possibile e nel modo più equo possibile.
Ci sono poi anche altri denari su cui è il caso di ‘mettere la testa’: e cioè tutti i fondi europei che sono regionali ma con le Regioni – sottolinea il ministro – si vuole intavolare un dialogo nell’ottica della leale collaborazione per rendere la spesa di queste risorse il più efficace possibile dal punto di vista della creazione di pil e posti di lavoro e il più velocemente possibile.
L’obiettivo generale è rafforzare la capacità produttiva dell’industria del turismo che in questo momento ha bisogno di una cosa molto semplice: comprare tempo. L’ha detto anche Draghi ed è convincimento di tutti: appena si riparte, la prima cosa che ripartirà sarà il turismo. In questo momento difficile il nostro obiettivo, quindi, è tenere in vita più aziende possibile e rafforzare le nostre aziende anche dal punto di vista patrimoniale, non solo con interventi finanziari a debito-
Garavaglia invita tutti però a guardare al futuro. Abbiamo ancora questo periodo che ci porta fino a Pasqua e poi le cose andranno per forza migliorando. Utilizziamolo allora per migliorare e affinare i protocolli di sicurezza esistenti.
Abbiamo ascoltato i suggerimenti di tutte le categorie e stiamo avendo incontri con i ministri Giovannini e Speranza. quindi Trasporti e Salute, per affinare al meglio i protocolli esistenti per la mobilità sicura. L’importante è che si vada serenamente verso un turismo che riapre e non chiude più. Il primo obiettivo è proprio dietro l’angolo ed è l’estate. Il nostro principale compito per la stagione 2021 è di essere da subito coinvolti efficacemente per fare ripartire tutti i flussi turistici possibili sia interni che internazionali.
Secondo il ministro i segnali positivi già si vedono: ‘Quest’anno ci sarà ancora tanto turismo Italia su Italia, ma inizia a vedersi anche qualche ripresa anche dal punto di vista del turismo internazionale: è di oggi la notizia che Ryanair prevede 1 milioni di passeggeri in Italia. Rispetto al nulla dell’anno scorso, vuol dire che si riparte. Easyjet +250%.
Garavaglia passa poi la promozione unitaria del brand Italia.
Non basta più dire l’Italia è il paese più bello del mondo ma bisogna far sì che tutti vengano. Nel 2026 ci sono le Olimpiadi ma dobbiamo cominciare a lavorare già adesso. E oltre tutto pensare che saranno coinvolti non solo i 2300 comuni del bacino ma tutti i comuni italiani secondo un protocollo tra la Milano Cortina e l’Anci che già a partire da questo anno prevede eventi in tutto il sistema paese. Altro esempio è il Giubileo del 2025.
C’è poi il grande lavoro da fare sul digitale: ‘Se uno pensa che l’e-commerce sul digitale vale il 50%, si rende conto delle potenzialità che ci sono nel digitalizzare tutta la filiera. Si vuole realizzare un ecosistema digitale (dire portale è riduttivo) che diventi poi il soggetto aggregatore di tutto.
Infine è necessario assolutamente superare la frammentazione: ‘L’istituzione del ministero supera di fatto quella orizzontale delle competenze sparse nei vari ministeri, il turismo è un po’ tutto, non è solo andare al mare o in montagna, è anche mobilità, servizi, ovviamente la cultura. Quindi il ministero garantisce un unico snodo di coordinamento. L’altra frammentazione è dal punto di vista verticale con le regioni. Ma anche qui possiamo dare una buona notizia: ci siamo trovati d’accordo con tutti gli esponenti delle regioni sui punti chiave e cioè la digitalizzazione e la promozione unitaria del brand’.