Oltre 100 giornalisti detenuti in Turchia. Questo il motivo che ha spinto il presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (Fnsi) Roberto Natale a lanciare oggi a Istanbul un appello al presidente del Consiglio Mario Monti affinché affronti il problema. In particolare Natale ha chiesto al premier che sollevi la questione la settimana prossima, durante il vertice a Roma con il premier di Ankara Recep Tayyip Erdogan: “Chiediamo a Mario Monti di porre con la necessaria forza la questione fondamentale del rispetto della libertà di espressione e di stampa in Turchia” con Erdogan, ha detto Natale. Il presidente Fnsi assiste oggi a Istanbul a una udienza nel caso del giornalista Baha Okar, direttore della rivista ‘Scienza e Futuro’, arrestato il 21 settembre 2010 e da allora in carcere preventivo nella prigione di massima sicurezza di Tekirdag. Okar, uno dei due giornalisti turchi in carcere che la Fnsi ha deciso di adottare, e’ accusato di associazione e favoreggiamento del movimento armato separatista curco Pkk. Circa 100 giornalisti turchi, per la metà di origine curda, sono in questo momento in carcere in Turchia, ha detto Natale, “con fantasiose accuse di supporto al terrorismo”. Monti riceverà Erdogan l’8 maggio a Roma per il secondo vertice bilaterale italo-turco. “Ci aspettiamo che il governo italiano faccia sentire la sua voce e decida di esigere la rimessa in libertà dei quasi 100 giornalisti turchi” ha detto Natale, e che “sollevi la questione anche in sede di vertici europei”, perché “la costruzione dell’Ue non può fermarsi ai palazzi dei banchieri”. Natale ha ricordato che la recente classifica di Reporter senza Frontiere sul rispetto della libertà di stampa piazza la Turchia al 148mo posto su 176 stati.
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