Ripartire dalle città per trasformare l’attuale sistema economico e sociale in una dimensione circolare e quindi sostenibile. Questo il tema al centro del dibattito di oggi all’evento ‘L’economia circolare e il futuro delle città’ organizzato da Tondo e Circular Economy Lab, iniziativa di Intesa Sanpaolo Innovation Center e Cariplo Factory .
“L’economia circolare è un concetto molto ampio e ci sono tanti modi di fare economia circolare, dal riutilizzo dei materiali alla vendita di un servizio anziché di un prodotto, il carsharing… “, premette Luigi Riccardo, Intesa Sanpaolo Innovation Center.
“Il nostro ruolo come Gruppo Intesa Sanpaolo è quello di mantenere alta l’ambizione. L’economia circolare è sinonimo di redesign, riprogettazione; non vuol dire fare meglio la differenziata. Vuol dire ripensare, progettare gli oggetti affinché a fine vita possano essere facilmente smontati, le singole componenti rigenerate e i materiali recuperati”, spiega.
“L’economia circolare è innanzitutto economia, finanza. Ci sono impatti positivi dal punto di vista ambientale ma il driver è il miglioramento della competitività delle imprese sul medio-lungo termine. Questo ad una banca interessa. Come Intesa Sanpaolo abbiamo l’obiettivo di essere una banca ad impatto positivo”, dice ricordando il supporto offerto al modello circolare con diverse iniziative come il Circular Economy Plafond e il Circular Economy Lab sviluppato in collaborazione con Cariplo Factory.
Tiziana Monterisi, architetto, racconta la sua esperienza con la creazione nel 2016 della startup innovativa e società Benefit RiceHouse, unendo risicoltura ed edilizia. “Ho cercato di costruire una filiera secondo l’economia circolare. Il mio punto di partenza è il campo di riso, io valorizzo tutto ciò che è scarto per fare materiali che vanno a costruire edifici, oggetti e tessuti e che a fine vita non saranno un problema ma un’opportunità perché potranno produrre energia e compost che torna a fertilizzare i campi di riso. Dagli scarti siamo arrivati a produrre più di 20 prodotti che servono per costruire un intero edificio a energia zero ma soprattutto a impronta zero”, dice.
“RiceHouse dà valore agli agricoltori, pagando gli scarti, e all’industria italiana, per andare a immettere nel mercato prodotti che possono essere usati dalle imprese di costruzioni tradizionali”, spiega.
Francesco Castellano, founder Tondo, illustra l’hackathon ‘Hacking the City. Design a Circular Future’, organizzato in partnership con il Circular Economy Lab. “L’hackaton è disegnato a livello nazionale, si svolge on line e coinvolgerà i principali atenei e otto grandi aziende. Abbiamo definito le aree fondamentali (Beni di consumo, Cibo, Edilizia, Energia, Design, Digitale, Mobilità e Waste) per lo sviluppo di una città circolare e per ognuna abbiamo indicato un partner industriale di riferimento, e il partner ha definito una challenge su cui gli studenti potranno proporre delle soluzioni”, spiega Castellano precisando che l’application resterà on line fino al 7 aprile.
Diversi i premi messi in palio dalle aziende: “Il sogno è che i progetti vengano implementati dalle aziende. Ma in ogni caso ci saranno dei premi che variamo dagli stage ad una fase di accompagnamento delle idee ai beni dell’azienda stessa”.
“Abbiamo capito che le città ci pongono delle sfide importanti per il futuro ma anche che l’economia circolare è una possibile risposta”, conclude Matteo Scarabelli, chief Communications Officer Cariplo Factory, sottolineando la “grande opportunità che l’economia circolare può portare allo sviluppo delle città”.