E’ in corso, dalle prime ore di questa mattina, una vasta operazione della Polizia di Stato di Reggio Calabria, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, finalizzata all’esecuzione di 17 ordinanze di custodia cautelare emesse nei confronti di altrettanti soggetti di Gioia Tauro, provincia di Reggio Calabria, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale, concorso in detenzione, vendita e cessione a terzi di sostanze stupefacenti, anche in ingente quantitativo, del tipo cocaina, hashish e cannabis sativa, concorso in detenzione di armi e munizioni, danneggiamento, estorsione ed altri reati. I poliziotti del commissariato di Gioia Tauro e della Squadra mobile della questura di Reggio Calabria, coadiuvati dagli equipaggi del Reparto prevenzione crimine e dalla Squadra mobile di Udine, stanno eseguendo anche perquisizioni domiciliari a carico degli indagati con l’impiego di oltre 200 agenti. Il “Lungomare” di Gioia Tauro ed il “Rione Marina” erano divenute “enclavi” e “roccaforti” della ‘ndrina disarticolata con gli odierni arresti. Sequestrati ingenti quantitativi di droga, di armi, e localizzate piantagioni di cannabis sativa, anche in pieno centro a Gioia Tauro. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terra’ alle ore 10.30 alla presenza del procuratore della Repubblica, Giovanni Bombardieri, del procuratore della Repubblica aggiunto Calogero Gaetano Paci, del questore di Reggio Calabria Bruno Megale, dei dirigenti della Squadra mobile della questura di Reggio Calabria e del commissariato di Gioia Tauro.
Arrestata all’alba di oggi in provincia di Udine dalla squadra mobile della questura di Udine una delle 17 persone destinatarie dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguite dalla Polizia di Reggio Calabria e Gioia Tauro nell’ambito dell’operazione ‘Joy’s Seaside’ contro il narcotraffico. Il soggetto si trovava da una quindicina di giorni sul territorio provinciale per motivi di lavoro. Alloggia a Udine ma come carpentiere era impiegato in un’azienda del goriziano. Le accuse nei confronti dei 17 arrestati sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al narcotraffico internazionale di stupefacenti, concorso in detenzione, vendita e cessione a terzi di sostanze stupefacenti, anche in ingente quantitativo, del tipo cocaina, hashish e cannabis sativa, concorso in detenzione di armi e munizioni, danneggiamento ed estorsione. Nessuno degli episodi contestati ha riguardato il territorio friulano.