L’oppositore russo Alexiei Navalny ha perso otto chili dal momento del suo arrivo nella colonia penale IK-2 di Pokrov ed “egli stesso collega tale perdita di peso in primo luogo al fatto che non lo fanno dormire e lo svegliano otto volte durante la notte”: lo riporta l’account Telegram del politico, ripreso dalla testata online Meduza.
La perdita di peso, stando al messaggio, sarebbe dunque cominciata prima dell’inizio dello sciopero della fame annunciato recentemente da Navalny, il quale chiede adeguate cure mediche per i forti dolori alla schiena e alle gambe che denuncia da tempo.
“Tutti i detenuti che dichiarano lo sciopero della fame devono essere pesati. Anche Navalny è stato pesato”, riporta l’account Telegram di Navalny. “Secondo i documenti della colonia penale, quando è arrivato pesava 93 chili, ora 85, cioè ha perso otto chili prima dello sciopero della fame”. Nel messaggio si afferma che Navalny non ha ancora ricevuto la visita di un medico per i dolori alla schiena e alle gambe e “non vi è una diagnosi nel registro sanitario né un referto medico”.
L’Ue è “preoccupata che all’oppositore russo Alexei Navalny venga negato l’accesso alle cure mediche e che sia soggetto alla privazione del sonno. Ciò costituisce una violazione della Russia ai suoi obblighi riguardo la Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura (Uncat) e la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti umani (Echr-Cedh)”. Lo scrive su Twitter Nabila Massrali, una delle portavoce dell’Alto rappresentante Ue Josep Borrell, precisando che “l”Ue continua a chiedere il rilascio immediato e incondizionato di Navalny e un’indagine completa sull’avvelenamento”.