Mafie e prodotti petroliferi, maxiblitz con 71 arresti

Una convergenza di Mafie e colletti bianchi per realizzare una frode fiscale nel settore degli oli minerali, utilizzato anche per ripulire denaro guadagnato con traffici illeciti. E’ questo il cuore dell’operazione Petrolmafiespa che si basa su indagini delle direzioni distrettuali antimafia di Napoli Roma Reggio Calabria e Catanzaro, sotto il coordinamento di quella nazionale e della Direzione anti-terrorismo italiana e di Eurojust che ha fatto emergere una convergenza di strutture e pianificazioni di clan.

Centrale il clan napoletano dei Moccia e sul versante della ‘ndrangheta la collaborazione con le ‘ndrine dei Piromalli, dei Cataldo, degli Abate, dei Pelle e degli Italiano nel Reggino; dei Bonavota di Sant’Onofrio; degli Anello di Filadelfia e di Piscopisani a Catanzaro. In totale le misure cautelari personali eseguite sono 71, 56 sulla base di un’ordinanza e 15 i fermi di om. Il totale dei beni sequestrati ammonta a 946.500.000 euro. A Napoli sono state eseguite 10 misure cautelari, sei arresti in carcere, quattro con il beneficio dei domiciliari e sequestrati beni per 4,5 milioni di euro; a Roma eseguite 23 misure cautelari, 10 in carcere e 13 e ai domiciliari e sequestri per 200 milioni di euro; a Catanzaro fermo di pm per 15 indagati e sequestro di 142 milioni di euro; a Reggio Calabria, infine, 19 persone in carcere quattro ai domiciliari e sequestro beni per 600 milioni di euro.

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